Ruggero Rudoni, classe 1991, ha da poco compiuto 18 anni. È originario di Turbigo, ma la sua precoce carriera calcistica lo ha portato a vivere stabilmente a Genova. Ha iniziato a giocare a calcio nella Turbighese quando aveva solo 5 anni e, dopo alcune esperienze nella Soccer Boys e nel Varese, è approdato nella squadra del Genoa e la scorsa stagione ha fatto parte del team che milita nella categoria Berretti. Il 27 luglio partirà in ritiro con la sua nuova squadra: la Primavera del Genoa. In che ruolo giochi? “Sono un terzino sinistro”. Com’è una tua settimana tipo durante la stagione calcistica? “Vivo a Genova, in una stanza d’albergo che mi fornisce la squadra. Dalle 8 alle 12 vado a scuola, frequento un liceo classico statale. Pranzo in albergo e poi vado al campo per gli allenamenti, che durano dalle 15 alle 17, tutti i giorni. Mi muovo autonomamente in autobus. Alle 18 torno in albergo e, dopo cena, studio o sto un po’ con gli altri ospiti, che, poi, sono i miei compagni di squadra. Il sabato pomeriggio ho la partita, mentre la domenica è libera. Spesso vengo a giocare vicino a casa e posso passare la domenica insieme agli amici”. Qual è la cosa più bella di questa vita? “Non c’è neanche da dirlo: faccio quello che mi piace davvero, cioè giocare a calcio”. E il lato negativo? “Lo stress è tanto. E, inoltre, mi pesa stare lontano dalla mia famiglia. Se si vuole fare questa vita bisogna fare dei sacrifici, ho dovuto fare delle scelte e pormi delle priorità in questi anni. E poi quando si torna a casa per l’estate devo ricontattare tutti i miei amici”. Chi è il tuo idolo calcistico? “Gianluca Zambrotta”. Cosa vorresti fare da grande? “Il calciatore. Mi piacerebbe giocare nel campionato inglese, magari nell’Arsenal. Anche se, comunque, ho intenzione di fare l’università, però non ho ancora scelto qualche facoltà”. Chi vincerà nella prossima stagione lo Scudetto e la Champions League? “Credo che il Campionato lo vincerà ancora l’Inter, sempre che non venda Ibrahimovic e Maicon. Per la Champions, invece, punto su una spagnola: Real Madrid, ma c’è da vedere se tutte le stelle che stanno prendendo non litigheranno tra loro, o Barcellona, come giocano loro, non gioca nessuno!”