Premio Logos a “Il bullismo: fenomeno diffuso o allarme esagerato?”
Facendo arrivare alcune persone al suicidio attraverso insulti e umiliazioni alle persone più deboli,il bullismo si sta facendo strada tra i giovani di oggi,anche con l’aiuto dei social network e le nuove tecnologie. Ci sono diverse forme di bullismo ma le più diffuse rimangono ancora quelle verbali, indirette e psicologiche. Negli ultimi tempi,anche con lo sviluppo di diversi mezzi sul web, si sta diffondendo il cyberbullismo.
La tecnologia a portata di ….. Bullo!!
Con “cyberbullismo” si indica ogni forma di bullismo messa in atto usando il computer, Internet e i telefoni cellulari. Attraverso questi mezzi il bullo riesce ad agire in incognita e a raggiungere al meglio i suoi scopi. Si pensa che la tecnologia possa migliorare il futuro ma non sempre è così e spesso non si pensa alle conseguenze negative.
Quasi un divertimento o uno sfogo
I bulli agiscono con continuità e offendono sempre sul vivo i più deboli modificando nell’animo le loro vittime che non si sentono più a loro agio e alla fine possono arrivare anche al suicidio. Loro la prendono come uno svago o come un passatempo per alleviare le loro incertezze e paure ma non si rendono conto dei risultati. Si è capito con il tempo che molte volte i bulli sono persone che hanno e avevano problemi psicologici e famigliari e per superare questo problema agiscono con cattiveria su persone innocenti. Bisogna far capire loro che maltrattare le persone non è un modo per liberarsi dalle preoccupazioni o dai problemi, esistono delle persone con le quali parlare dei propri problemi per esempio psicologi e psicoterapeuti. Non solo le vittime ma tutti i ragazzi, vanno incitati a parlare dei problemi che si trovano ad affrontare e ovviamente bisogna aiutarli a risolverli per evitare tutte le conseguenze di qualsiasi genere come consiglia la Promozione Salute Piemonte.
Sono solo come noi
Le vittime sono per lo più persone con un carattere fragile o con un aspetto fisico poco “attraente” o con un handicap, oppure gli stranieri che per problemi di lingua o di tradizioni non sono accettati. Sono tutte persone “diverse”, ma anche loro hanno un cuore e dei sentimenti ma vengono scherniti e maltrattati; il bullo incita quelli del suo gruppo ad aiutarlo a comportarsi male nei confronti delle vittime che vogliono prendere di mira e questi lo fanno per paura. Le vittime non sanno come difendersi e quindi lasciano correre ogni tipo di violenza subita e molte volte sono lasciati soli, restano indifesi e impauriti. Queste persone,però, come tutti hanno il diritto di essere rispettate e dobbiamo aiutarle.
Quasi una materia scolastica
Il bullismo si manifesta soprattutto a scuola, rimane però più diffuso tra gli alunni adolescenti. Alle medie le forme di bullismo sono più leggere e meno ripetitive, ma quelle delle superiori a volte portano a conseguenze inevitabili. Le scuole,con l’aiuto di pedagogisti e di psicologi, stanno aderendo a molti progetti educativi per “combattere” e cercare di rimuovere questo problema, a uno di questi progetti ha aderito anche la nostra scuola dove noi alunni abbiamo parlato dei nostri problemi sul bullismo con una pedagogista specializzata.
Risolviamo il problema
Dobbiamo però ricordare che non solo i bulli sono i colpevoli di questi atti, ognuno di noi lo è, restare indifferenti significa tralasciare il problema e far sì che esso continui. Aiutiamo a far capire a tutti che questo è un problema che va eliminato, facciamo ragionare i bulli e ricordiamoci che L’UNIONE FA LA FORZA!
scritto da Alice Cozzi, Andrea Anna Turati e Alessia Martignoni della 3^A