Fiorentina e Udinese vittoriose, per ora in Europa League. Sconfitta per la Roma e successo per la Lazio. Inter che saluta ogni speranza di qualificarsi alle coppe.
Nel primo anticipo del turno infrasettimanale della 36esima di serie A, esce sconfitta a sorpresa a domicilio la ROMA, per 1 a 0 dal CHIEVO VERONA. Partita che vede i padroni di casa attaccare per quasi tutti i minuti di gioco, con le consuete sovrapposizioni ed inserimenti di terzini e centrocampisti, a supportare la manovra d’attacco, con un ispirato Totti, che trova diverse imbucate geniali per i compagni, con i terminali offensivi Osvaldo e Destro, spesso imprecisi sottoporta, a fronte di un Chievo ordinato in fase difensiva che cerca di far male in contropiede. Le occasioni migliori sono a tinte giallorosse, con Dodò che si inserisce nello spazio, e, ben servito sul movimento da Osvaldo, vede il suo esterno sinistro fermato sottoporta da un grande intervento, con Piris, che servito sulla corsa da un geniale assist di Totti, mette in mezzo dove Osvaldo colpisce quasi a botta sicura, ma troppo centralmente, con Puggioni attento nell’intervento, come sulla potente punizione del capitano giallorosso. La seconda frazione di gioco continua sul falsopiano della prima, con la Roma sempre ad attaccare, cercando la via del gol, e il Chievo in difesa pronto a ripartire, con le occasioni da rete che non mancano, prima con Destro, che servito dalle retrovie compie un pregevole slalom, ma colpisce poi troppo debolmente di sinistro, con un tiro deviato di Totti sulla traversa, una clamorosa parata di Puggioni, su colpo di testa ravvicinato di Destro, e su tentativo di Dodò, che non smuovono il risultato dallo 0 a 0. Il Chievo, che quasi nulla aveva prodotto, si sveglia al 90esimo, sfruttando al meglio gli spazi lasciati da una Roma all’attacco, con Dramè che riceve a sinistra e vede il movimento al centro di Théréau, che concretizza con un destro al volo il preciso assist del compagno, per l’inaspettato 1 a 0 finale.
Coglie un’importante vittoria il MILAN, che si impone per 4 a 0 a Pescara. Troppo superiore l’abilità tecnica e fisica dei rossoneri, che schiacciano sin da subito gli avversari nella loro metà campo, aprendo il gioco soprattutto sugli esterni, con la cerniera di sinistra Robinho-Konstant, e di destra Niang -Abate, con i terzini che trovano con continuità la via del cross, e gli esterni d’attacco, che si creano spesso lo spazio per pericolose conclusioni o uno contro uno. Dopo pochi minuti, è subito Nocerino a procurarsi il rigore per un intervento scomposto di Cosic, con Balotelli che trasforma l’1 a 0. Dopo il vantaggio, il Milan attacca a tratti anche a pieno organico, ed è Niang per due volte, la prima su assist di Robinho, la seconda su azione personale, a mancare la rete con conclusioni imprecise, per poi trovare la rete da calcio piazzato, battuto da Robinho, liberando da schema Muntari, che calcia al volo per il 2 a 0. Di contro, il Pescara, i cui rari tentativi, si sviluppano cercando la profondità per gli scatti di Sculli, è potenzialmente pericoloso a metà tempo, con un sinistro impreciso. Secondo tempo sempre condotto dal Milan, con la devastante forza d’urto del tridente che crea continui pericoli, al quale danno ulteriore supporto alla manovra d’attacco anche i tagli dei centrocampisti sulla trequarti. Dopo pochi minuti, arriva il terzo gol, con un bell’assist di Robinho da sinistra a pescare l’inserimento di Flamini, che appoggia in rete, al quale fa seguito su un sinistro a giro deviato di Niang, il secondo gol di Balo, che servito da Flamini, spalla alla porta, si gira e scaraventa in rete il 4 a 0, con i neo entrati Pazzini e El Shaarawy, che si creano delle buone occasioni,sventate dalla difesa abruzzese, per la vittoria finale.
Vince per 3 a 1 la LAZIO in casa dell’INTER. Partono meglio i nerazzurri, con Kovacic che si mette subito in evidenza, orchestrando il giro palla, servendo nello spazio gli sganciamenti dei terzini, che sfornano diversi cross, oltre ai pericoli creati sulla trequarti, con le preziose giocate di Guarin e Alvarez, che trovano spesso nei tagli di Cambiasso ulteriore urto offensivo e possibilità di servire Rocchi. Prima occasione per Alvarez, che si accentra da destra ed esplode un potente sinistro respinto da Marchetti, con Kovacic, che poco dopo, parte dalla mediana, salta due uomini, e a ridosso dell’area, regala una bella palla per Rocchi, che colpisce di potenza, con Marchetti ancora attento nell’intervento. La Lazio, fino a quel momento in balia dell’avversario, si riprende ed imposta un rapido giro palla orchestrato dai tecnici Hernanes e Ledesma, con imprevedibili cambi di campo, a liberare gli inserimenti degli esterni, che mettono in seria difficoltà la retroguardia nerazzurra. In seguito ad alcuni cross pericolosi, scaturiti dai piedi di Konko, arrivano la giocate di Candreva, che stoppa perfettamente sulla destra, e dopo alcuni palleggi, si libera al cross di sinistro, con Handanovic che sbaglia clamorosamente l’uscita, causando una sfortunata autorete. La gara si accende, con i biancocelesti che attaccano, sfiorando subito la seconda rete con Candreva, che si divora un gol già fatto davanti al portiere, e l’Inter che cerca il pari, insistendo con gli attacchi dalle fasce, con Pereyra che effettua l’ennesimo cross della serata, con Alvarez, che svetta altissimo di testa trovando l’1 a 1. Negli ultimi minuti, l’Inter sale ancora di giri, sfiorando la rete con le iniziative di Cambiasso, che colpisce un gran palo, con la Lazio, che nell’unica sua sortita, trova il rigore con Floccari, che servito da Candreva, è steso da Ranocchia ed Hernanes realizza il 2 a 1. Il secondo tempo vede un’Inter generosa, attaccare a spron battuto a pieno organico, creare occasioni con diversi uomini, con Guarin tra i più pericolosi dei suoi, con la Lazio, che spesso costretta nella sua metà campo, riparte con pericolosità quando ne ha occasione. L’Inter, dopo aver rischiato su contropiede di Klose, steso da Juan Jesus, ha un altro sussulto con il solito Guarin che esplode l’ennesimo potente destro sventato dall’ottimo Marchetti, ma si vede punire da una gemma del neo entrato Onazi, che indovina da fuori area un imparabile tiro di collo esterno,che si insacca sotto l’incrocio dei pali, chiudendo la partita, con gli ultimi tentativi di orgoglio dell’Inter, di Rocchi e Garritano,che si spengono sulla reattività di Marchetti.
Termina per 1 a 0 la sfida tra JUVENTUS e ATALANTA a Bergamo. Con lo scudetto già in tasca, i bianconeri attaccano e pressano senza esitazione i padroni di casa, che cercano punti per consolidare una salvezza, vicina ma non ancora matematicamente certa prima di questa gara.La costante pressione della Juve è coronata al 18esimo da una bella girata di Matri su assist di Pirlo, che vale l’1 a 0, con il bomber juventino che, pur giocando poco, non sfigura mai quando chiamato in causa. Dopo il vantaggio dei bianconeri, la gara è interrotta per circa sette minuti dall'arbitro a causa del lancio di fumogeni da una parte all'altra dei settori che ospitano le due tifoserie. La partita prosegue con l'Atalanta che non concede nulla alla squadra campione di taglia e prova a far male in attacco, cercando soprattutto di trovare imbucate vincenti per Denis e sfruttando la sua velocità. E' proprio il bomber argentino che va vicinissimo al gol colpendo il palo con un destro ravvicinato, sfiorato da Storari. La ripresa vede ancora l'Atalanta che prova a rendersi pericolosa cercando in più occasioni il pareggio, ma la Juve non concede niente, e nonostante la passerella di riserve, tra tutti Anelka, rimane sempre padrona del campo e gestisce il vantaggio con grande maturità sfiorando il raddoppio con Matri che a pochi passi dalla porta non impatta il pallone del 2 a 0, con l’Atalanta che, nonostante la sconfitta, festeggia la meritata salvezza, grazie ai risultati di Palermo e Siena.
Vince il derby toscano per 1 a 0 la FIORENTINA, quasi condannando il SIENA in serie B. Non basta il grande impegno del Siena, che gioca una partita generosa, trovando nel solo Rosina e in alcune giocate individuali i tentativi per la rete, a fronte di un avversario troppo superiore tecnicamente e fisicamente, con la qualità dal centrocampo, fatta di tagli, inserimenti e giocate sugli esterni, ancora più schiaccianti. Prima occasione per i viola, con Larrondo che va via sulla destra e mette in mezzo con Jovetic che, in girata, impegna Pegolo, che devia in corner. Poi è Fernandez a trovare la giocata vincente, smarcando sull’esterno Pasqual, che mette in mezzo una palla tagliata, appoggiata in rete dal ben appostato Rodriguez, con Borja Valero che poco dopo, va vicino a finalizzare uno splendido fraseggio tra Jovetic e Cuadrado sulla trequarti campo, colpendo il palo. Secondo tempo simile al primo, con il Siena che ci prova con più insistenza con le sue individualità, con Rosina che esplode uno splendido sinistro che colpisce la traversa, a cui risponde Fernandez per i viola. Il forcing del Siena lascia invitanti spazi ai viola che rischiano di punire con Toni su assist di Pasqual, ma la palla va sulla traversa, con l’ultima occasione per Sestu, sventato da Viviano, per la meritata vittoria finale.
Il PALERMO viene sconfitto in casa per 3 a 2 dall’UDINESE e, visti i risultati delle dirette contendenti, è ormai prossimo alla serie B. Come spesso capita in questi casi, la partita è contraddistinta da errori e tensione da parte della squadra obbligata a vincere che si attacca solo a giocate individuali per cercare la via delle rete, a fronte di un avversario in salute e ancora in corsa per l’Europa League, che gioca con tranquillità, sfruttando la velocità dei suoi attaccanti, con rapide verticalizzazioni e grande densità portata in area dal buon numero di centrocampisti che con fraseggi e conclusioni sono di grande supporto alla coppia di attaccanti friulani. Passa prima in vantaggio l’Udinese, con Muriel che, lanciato in profondità, dribbla il suo avversario diretto e scarica in rete un potente destro. Il Palermo replica attaccandosi al proprio capitano, che si costruisce le migliori occasioni ed è abile a procurarsi un rigore, realizzandolo dal dischetto. La ripresa vede i rosanero cercare con insistenza la rete, ma per questo si scoprono e lasciano spazi per le veloci ripartenze avversarie. Prima occasione ancora per Miccoli, che servito da Barreto, spara alto sottoporta. E’ancora lui, che lanciato in profondità, cestina una buona occasione alzando di poco alto un pallonetto mancino. Il Palermo rischia però di farsi male da solo, con Aronica che commette un fallo di mano e causa il penalty battuto da Di Natale, fermato però da uno strepitoso intervento di Sorrentino che da morale ai suoi. E’ un’altra disattenzione difensiva a condannare i rosanero, con Aronica che perde Angella, che insacca di testa il 2 a 1, con l’Udinese, che in campo aperto, rischia di chiudere definitivamente il match, con un palo clamoroso di Badu. I minuti finali sono palpitanti, con Hernandez che elude con uno splendido sinistro a giro il portiere avversario per il 2 a 2, ma a causa di una indecisione della difesa rosanero e di Sorrentino, vede regalare il gol vittoria a Benatia.
Termina sullo 0 a 0 sfida tra TORINO e GENOA. Match noioso e monotono tra le due squadre che hanno fatto di tutto per ottenere questo risultato in ottica salvezza, senza mai costruire gioco, limitandosi a stare passivamente a centrocampo, con l’unica occasione che arriva quasi casualmente al 94esimo, con un’azione di Barreto, che lanciato verso Frey, incrocia il diagonale che esce fuori di nulla.
Vince il NAPOLI a BOLOGNA per 3 a 0. Partita dominata dai partenopei, con gli avversari che cercano di sfruttare le proprie armi, con l’imprevedibilità e il talento di Diamanti sulla trequarti, e i numerosi tentativi dalle fasce laterali per cercare la fisicità di Giardino. La forma della squadre di Mazzarri è straripante, con una fase difensiva attentissima, un centrocampo corto e subito pronto a ribaltare l’azione da difensiva a offensiva, con la devastante forza d’urto degli uomini d’attacco che da l’impressione che ogni qual volta si trovino a ridosso dell’area possano fare male. Prima occasione creata da Cavani, che liberato sul fondo, mette un interessante pallone, con Insigne che ,per poco, non riesce a deviare in rete. Poi è Cavani a orchestrare al meglio la splendida ripartenza, spaccando in due la difesa avversaria con una rapida accelerazione conclusa con un tiro che termina a fil di palo. La risposta dei rossoblu viene affidata a un tentativo di punizione di Diamanti, ben controllato da De Sanctis, e a un pericoloso colpo di testa del Gila. Il secondo tempo vede concretizzarsi la supremazia del Napoli alla prima importante occasione con Hamsik che, al temrine di una bella azione in velocità, esplode il potente sinistro vincente che vale l’1 a 0, con i partenopei devastanti nelle ripartenze, che ben presto trovano il 2 a 0 grazie a Cavani, che servito da Insigne, è steso dal portiere causando il penalty che egli stesso realizza, con il matador che propizia le terza rete con una devastante azione personale che libera al tiro Dzemaili, che segue l’azione e insacca il 3 a 0 finale.
Partita con poche emozioni quella di Trieste tra CAGLIARI e PARMA, che si conclude per 1 a 0 a favore degli emiliani, che giocano una partita molto equilibrata e nel primo tempo si fanno più pericolosi, in particolare con Parolo che, servito da Amauri, impegna Agazzi bravo a deviare in angolo. La ripresa si apre con entrambe le squadre a cercare la vittoria: da una parte Ibarbo va vicino al gol dopo uno splendido spunto personale, ma è bravo Mirante a difendere i pali della propria porta. il Parma replica con Amauri, che si vede annullare giustamente un gol per carica sul portiere. Ecco che l'equilibrio viene spezzato da un’azione da calcio piazzato degli emiliani: il cross dalla bandierina di Marchionni trova lo stacco imperioso di Amauri, con Agazzi che è bravo a deviare, ma sulla respinta, Rosi si fa trovare pronto a ribadire in rete l’1 a 0, a fronte di un Cagliari poco incisivo, che non riesce a concretizzare le manovre iniziate, per la sconfitta finale.
La sfida di Marassi termina per 1 a 1 tra SAMPDORIA, alla ricerca della salvezza matematica, e CATANIA, che vuole impreziosire il proprio campionato, avanzando ulteriormente in classifica.La partita tra le due squadre è molto equilibrata, entrambe vigili in fase difensiva ed attente a non concedere spazi agli avversari, regalando così poche emozioni. Una partita di tal fatta, viene sbloccata da un episodio, con De Silvestri che stacca di testa su cross di Renan e porta in vantaggio i suoi. Nella ripresa, i padroni di casa scendono in campo cercando di gestire il vantaggio, difendosi con ordine, senza lasciare spazio alle offensive degli ospiti, che però non demordono e cercano di sfruttare i calci piazzati e l'abilità dei propri calciatori nel gioco aereo. E' proprio su calcio piazzato che il Catania trova il pareggio grazie anche alla complicità della difesa blucerchiata: il traversone di Lodi sembra destinato a spegnersi sul fondo, ma Bergessio ci crede e rimette in gioco il pallone per Spolli, abile ad insaccare di testa l’1 a 1. La Samp, che fino ad ora aveva cercato di rallentare i ritmi di gioco, si propone nuovamente in attacco a caccia del vantaggio, con l'occasione più nitida di Sansone che, innescato da Maxi Lopez, colpisce un palo clamoroso, per il pareggio finale che va bene ad entrambe.
In conclusione, compie un passo quasi decisivo il Milan verso l’Europa, con la Fiorentina che, seppur vincente, sembra ormai rassegnarsi all’Europa League, insieme all’Udinese, che si avvantaggia su Roma e Lazio e Inter, ancora sconfitta e ormai fuori dai giochi, mentre in zona salvezza, sembrano ridotte al lumicino le speranze di Siena e Palermo, entrambe sconfitte, con il Genoa, ormai quasi fuori portata.