Sembra una barzelletta. Invece non lo è, purtroppo. Durante gli anni del discusso e discutibile governo di Romano Prodi sembrava che Air France fosse l’ultima spiaggia per salvare Alitalia dal fallimento. Il problema era che i francesi l’avrebbero comprata e avrebbero fatto fare a Malpensa una ‘brutta fine’: il loro hub dell’Europa del Sud è Lione e lo scalo varesino gli avrebbe fatto troppa concorrenza. Lo capivano anche gli stupidi. Soprattutto, l’ha capito la Lega Nord che, sia detto per dovere di cronaca, è l’unica forza politica che mostra di avere a cuore gli interessi del Nord. Prodi fu sommerso dalle critiche e dovette desistere. Poi ci furono le elezioni, con Silvio Berlusconi che fece una promessa solenne: Alitalia non diventerà mai straniera e sarà salvata da una cordata di imprenditori nostrani. Detto, fatto. Peccato che questi patrioti fossero un po’ come la compagnia della buona morte, talmente squattrinati da dover ricorrere a un partner straniero. Indovinate? Sì, proprio l’odiata Air France che, di colpo, si trova a essere con il 25% il socio di maggioranza della nuova Alitalia, diventata nel frattempo Cai. Ai danni le beffe: i francesi, nell’ipotesi Prodi, avrebbero almeno pagato i debiti dell’ex compagnia di bandiera (che ammontano a oltre 2 miliardi di euro), mentre grazie ai nostri patrioti quel debito l’abbiamo pagato noi. E Malpensa? Peggio che andar di notte. Air France vuole privilegiare Fiumicino e far crescere Lione, schiacciando il nostro aeroporto e riducendolo a scalo di serie B. E la Lega Nord? Qui il discorso si complica: il movimento di Umberto Bossi ci ha provato e avrebbe pure fatto la voce grossa, arrivando persino a mettere in crisi il Governo Berlusconi. Ma per i lùmbard c’è una priorità che si chiama federalismo e che ancora non è stato neppure discusso. Insomma, in un esecutivo di coalizione qualche mediazione è necessaria e qualche boccone amaro va ingoiato: Malpensa è uno di questi. I posti di lavoro, alla fine, saranno difesi, mentre per lo scalo si prospettano due anni d’inferno. Roma contro Milano è finita 3 a 0, purtroppo. E la Padania, per l’ennesima volta, dovrà puntare solo sulle proprie forze, sul mercato, sulla liberalizzazione degli slot. Noi siamo convinti che sia una questione di tempo: Malpensa tornerà a essere un grande aeroporto, anche se il sogno di essere l’hub del Mediterraneo è tramontato.