Diverse etnie e culture, ormai sempre più radicate in città. Così, si sta pensando alla consulta immigrazione. Se ne è discusso in consiglio comunale.
Per un paese come Cerano cominciano ad esser troppe le etnie e le culture: è forse arrivato il momento d’istituire una consulta immigrazione. Il consiglio comunale si è riunito per approvarne il regolamento e la scelta dell’amministrazione è stata accolta di buon grado. “La finalità- ha spiegato il sindaco Flavio Gatti- è l’integrazione nel tessuto sociale, il reciproco rispetto e la chiarezza delle regole”. Insieme all’assessore ai servizi socio assistenziali Aira Bricco, hanno collaborato alla stesura del testo anche Carlo De Grandis e Gaetano Quaglia, due dei quattro capigruppo di minoranza. “La consulta non sarà un doppione dello Sportello immigrati- ha precisato Bricco- ma un luogo d’incontro per la gestione delle problematiche”. Scettico, ma favorevole all’iniziativa, il consigliere PdL Franco Tambussi: “Se si tratta di conformare alle nostre tradizioni persone che hanno una forte identità, la vedo difficile. A Cerano, il 90% delle persone assistite economicamente ha un cognome straniero. Questo il motivo per cui sono favorevole alla consulta: mi auguro si riesca così a gestire l’assistenza in modo diverso”. Bocciata invece la proposta dal consigliere leghista Mauro Bricco. “Sarei anche d’accordo- ha detto- ma quando si parla di consulta ho sempre l’impressione si faccia demagogia. Alle parole vuote, dunque, non do la mia approvazione: vedrò in seguito se dovrò ricredermi”. Forse la soluzione è tapparsi gli occhi, contare fino a dieci e riaprirli: magari l’uomo “nero” sarà svanito nel nulla…