L’assurdo è avere i soldi e non poterli, o non saperli, spendere. Il consiglio comunale discute il rendiconto dell’esercizio finanziario del 2012 e, a conti fatti, il comune di Cerano ha in cassa un avanzo disponibile di circa 1.735.000 euro. Roba da costruire una piramide in piazza, eppure con i vincoli imposti dalla legge e i tagli da parte dello Stato, a malapena lo scorso anno sono stati tappati i buchi nell’asfalto. Pochi i lavori pubblici: fra i più importanti la sistemazione del parcheggio in via IV Novembre, la realizzazione della casa dell’acqua, l’acquisto di un nuovo automezzo, la sostituzione degli impianti di riscaldamento nelle scuole, l’ampliamento dell’illuminazione, l’acquisto di giochi per i parchi. Per il resto, nessuna opera che rimarrà negli annali. Critica la minoranza sulla capacità degli amministratori di saperli comunque spendere i soldi, vincoli e limiti a parte. “Nonostante 1.300.000 euro in più entrati nelle casse sottoforma di tasse pagate dai ceranesi- ha ricordato il consigliere Franco Tambussi- effettivamente che hanno avuto in cambio i cittadini? Meno servizi e strade gruviera. Non serve un assessore per fare questi conti: basterebbe un contabile”.