I giovani italiani incontrano Papa Benedetto XVI
Non seguite la via dell'orgoglio, andate controcorrente. Non ascoltate le voci interessate e suadenti, siate critici! Non abbiate paura di preferire le vie alternative, indicate dall'amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale, relazioni affettive sincere e pure, un impegno onesto nello studio e nel lavoro, l'interesse profondo per il bene comune". Di quale responsabilità ci carica il successore di San Pietro...a noi, troppo spesso burattini nelle mani dei mass media, della moda, della pubblicità, chiede di andare controcorrente, di non lasciarsi condizionare da chi ci giudicherà rinunciatari, sconfitti, perdenti, indicandoci la strada maestra dell'umiltà. Siamo partiti in 70 del decanato di Castano Primo, 70 ragazzi normali, a volte, troppe volte, apatici e indifferenti, ma con nel cuore il grande desiderio di dare un senso nuovo alla propria esistenza. Volti sorridenti, iPod, cappellini colorati e tanta voglia di stare insieme. Ci siamo messi in gioco, zaini in spalla, carichi di domande, preoccupazioni, speranze e desideri. Una lunga e disordinata fila colorata che procedeva adagio, il passo sereno e tranquillo di chi sa di camminare sulla strada 'giusta', in cerca di una 'casa' senza mura e barriere, capace di accogliere i nostri difetti e le nostre debolezze. Questa casa, per due giorni la nostra casa, è stata la dolce spianata di Montorso. 500 mila giovani, accampati con zaini, sacchi a pelo e torce, perchè disposti a vegliare, aspettare, attendere, fiduciosi e sereni. Le parole del Papa ci hanno consolato come un tenero abbraccio, che ha sciolto il nostro cuore, i nostri canti, smosso bandiere e striscioni. "Lasciate che vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Cari amici, non dovete avere paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà". Chiusi i sacchi a pelo si riparte, ognuno verso la propria vita, ma con la gioia di guardare avanti con il sorriso ed il coraggio dell’umiltà. Ora la sfida è vivere ‘Loreto’ nella quotidianità.