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Storie, Busto Arsizio

Intervista a Cristina Gabetti

Cambiare il mondo, cambiando noi stessi e le nostre abitudini. Fantascienza o possibilità? In un mondo che va sempre più veloce, in cui si consuma più rapidamente di quanto si viva, che arranca tra inquinamento, stress e mancanza di risorse, noi possiamo fare la differenza? Secondo Cristina Gabetti, anni fa inviata per i tg Mediaset e oggi curatrice della rubrica ‘Occhio allo spreco’ nel programma ‘Striscia la notizia’, dove insegna ai telespettatori alcuni accorgimenti per vivere meglio consumando di meno, sì. L’abbiamo incontrata in occasione della presentazione del suo ultimo libro ‘Occhio allo spreco’ presso le librerie Ubik di Busto Arsizio durante la rassegna ‘Marzo verde’ dedicata all’ecologia, all’ambiente e al giardinaggio e abbiamo scambiato quattro chiacchiere su come fare a diventare tutti un po’ più… green!
Com’è iniziato questo cambio di atteggiamento, questo rallentare i ritmi, questo vivere, rispettando l’ambiente? Qual è stata la scintilla che ha innescato il cambiamento? “Ho iniziato questo viaggio di scoperta qualche anno fa: ho cominciato a fare ricerche per capire come ogni nostro comportamento può influire sul pianeta. E incide tantissimo. Che si decida di comprare il latte al supermercato invece che dal contadino vicino casa, di usare la macchina invece che i mezzi pubblici fa una grandissima differenza. Quindi, ho iniziato a vivere in modo diverso. Prima di tutto, però, è stato un viaggio interiore, alla ricerca di me stessa, perché il cambiamento esterno non è possibile, se prima non si cambia dentro. Poi ho cominciato, partendo dalle piccole cose e cercando di dare l’esempio ai miei tre figli e a chi mi circonda”.
Quali sono queste piccole cose di cui parli? “Sono tantissime: per esempio, fare la raccolta differenziata, buttare i mozziconi di sigaretta negli appositi contenitori, preferire le sostanze di derivazione biologica a quelle di origine chimica, non sprecare l'acqua mentre si lavano i denti o si fa la doccia, fare la pasta o il pane in casa, scegliere la bici o i piedi alla macchina… potrei andare avanti all’infinito!”.
Nel tuo ultimo libro ‘Occhio allo spreco’, edito da Bur Rizzoli, c’è un capitolo quanto mai attuale: si intitola ‘Tempi duri’ e parla di come trovare la via d’uscita da questa crisi che ci attanaglia. Come si fa? “Per prima cosa, impariamo a ribaltare il nostro punto di vista rispetto alle avversità, a cambiare prospettiva. Spesso ci lamentiamo delle situazioni a prescindere. E poi, cominciamo a fare rete, a ritrovare i rapporti umani, persi dietro decenni di tecnologia: coltiviamo nuove amicizie, conosciamo i nostri vicini di casa. Torniamo a godere della natura, ritroviamo il piacere di dedicarle del tempo, passeggiando all’aria aperta, ritornando ad avere l’orto in casa: un atteggiamento attivo stimola il pensiero e le endorfine, gli ormoni della felicità”.
Cambiare il mondo, quindi è possibile, ma dobbiamo farlo tutti insieme, partendo da noi stessi. Facciamolo ora, però, prima che sia troppo tardi.

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