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Turbigo

Monsignor Ennio Apeciti illustra la 'Spe Salvi'

Incontro promosso dalla 'Comunità Pastorale di Santa Maria in Braida'

Ci sono momenti in cui la frenesia quotidiana viene lascita da parte per dedicarsi a riflessioni su ciò che si è e su ciò che si crede. Nonostante la serata di pioggia erano in tanti i partecipanti all’incontro promosso dalla ‘Comunità Pastorale di Santa Maria in Binda’ con Mons. Ennio Apeciti. Tema della serata era l’ultima enciclica di Papa Benedetto XVI ‘Spe Salvi’. “Per noi è un piacere ospitare di nuovo Mons. Apeciti - ha detto il parroco don Giampiero Baldi - per alcuni anni consecutivi è infatti venuto a tenere gli esercizi spirituali per la Quaresima”. Subito ci è si addentrati nella lettura e nella spiegazione del testo: “Questa sera spero sia un’occasione in cui possano emergere spunti di provocazione che possano spingere tutti voi a leggere o a rileggere l’enciclica - ha esordito Mons. Apeciti - Sono tre le tematiche principali che caratterizzano l’opera: cosa comunica, come la comunica e perchè la comunica. Ognuna di queste domande viene approfondita ed analizzata nel dettaglio dal Santo Padre”. Ma quali sono gli spunti di maggior interesse che un laico può ricavare dalla lettura della ‘Spe Salvi’? “Vi è sicuramente un’analisi del presente che viene percepito come faticoso - spiega Mons. Ennio Apeciti - lo si può accettare solo se conduce ad una meta, cosa che avviene nel cristianesimo. La crisi dell’occidente nasce proprio dal pessimismo che spesso caratterizza le nostre società attuali. Analogamente, di grande interesse è il tema del mistero della vita. A tal proposito vorrei sottolineare come sia impossibile fotocopiare la creazione. Anche gli scenziati che hanno voluto sperimentare la clonazione non son riusciti a riprodurre animali identici. Il cercar di dare senso al presente deriva proprio dalla speranza insita nella fede cristiana”. Sarebbe proprio questa caratteristica e la consapevolezza dell’essere della persona a contraddistinguere le popolazioni occidentali cattoliche. “Non va poi dimenticato come il messaggio cristiano sia performativo: cambia la vita di chi lo accoglie. La fede ci dà oggi qualcosa della realtà futura tanto attesa. Il cristianesimo diviene perciò proprio cercare di applicare all’uomo ciò che appartiene a Dio. Il tutto con il presupposto della libertà individuale”. Spunti apprezzati dai presenti che hanno saputo apprendere il messaggio e gli inviti a riflettere.

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