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Il 'lascito' di Papa Benedetto XVI

Emozioni, dubbi, domande e preghiere: i fedeli guardano al futuro della Chiesa

I signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”. Così si presentò Joseph Ratzinger come Papa Benedetto XVI. Così, dopo lettere, encicliche, discorsi ed omelie che meriterebbero di essere rilette, anche dai non credenti, con la stessa umiltà con cui è stato eletto, Papa Benedetto XVI rimette nelle mani del Signore la sua Chiesa. Una decisione forte, emotivamente toccante, che scuote nel profondo l’animo di oltre un miliardo di cattolici così come di atei e laici. Ma come spiegarlo, come relazionarsi con i fedeli? Lo abbiamo chiesto ai parroci del nostro territorio. “Serve tempo per riflettere - ci spiega don Paolo Visentini, parroco di Dairago e decano del Decanato di Castano Primo - Anche per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Ora occorre pregare per il Papa e lasciare che il tempo illumini questi giorni”. Ragionamento simile lo esprime don Erminio Burbello, parroco di Inveruno: “I media fanno troppe illazioni - ci dice - noi e i fedeli dovremmo pregare e riflettere con meno emotività, chiedendoci quale Chiesa ha voluto il Signore. Umanamente non si può non capirlo, alle volte anche un parroco sente il peso degli anni per la gestione di una parrocchia”. “Una scelta davvero coraggiosa - ci dice don Giuseppe Monti, parroco di Castano Primo - ringraziamo il Padre Eterno per avercelo donato e lasciamo che le cose si compiano come da suo volere. Noi fedeli dobbiamo avere fiducia e speranza nel futuro della Chiesa”. Un sentimento di ammirazione lo esprime anche don Pierluigi Albricci, responsabile della Comunità Pastorale di Santa Maria in Binda: “Il suo è vero amore verso la Chiesa - spiega - solo capendo quando ama la Chiesa lo si può comprendere. Dobbiamo comprendere le sue sofferenze e il suo lato umano, guardando con fiducia nell’operato del Signore”. “Cambiano i tempi, un tempo il Papa non aveva 5/6 udienze al giorno e viaggi intercontinentali - ci dice don Franco Roggiani, parroco di Cuggiono - anche in quest’ottica occorre comprendere l’atto di coraggio di Papa Benedetto XVI. La Chiesa deve tornare a sentirsi una famiglia e in una famiglia, quando un genitore dice ‘non ce la faccio più’, figli e parenti si stringono in vicinanza e affetto, senza porsi troppe domande”.

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