Terza pista di Malpensa: c'è tempo fino al 16 febbraio per presentare le osservazioni alle nuove integrazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale. Se ne parla in biblioteca.
Il progetto terza pista di Malpensa è una macchina che ormai si è messa in moto, ed è molto difficile fermarla: ma qualcosa si può fare, e i cittadini di Nosate lo sanno bene. Per questo la popolazione del piccolo paese, da sempre attiva e partecipe della questione, viene ancora una volta invitata dall’Amministrazione comunale a far sentire la propria voce e a sfruttare gli strumenti istituzionali messi a sua disposizione: “C’è tempo fino al 16 febbraio per presentare le osservazioni alle nuove integrazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale presentati da SEA lo scorso dicembre” spiega Maurizio Casati, assessore all’Ecologia. L'appuntamento è, quindi, per domani sera (mercoledì 6 febbraio), in biblioteca, quando i presenti potranno conoscere da vicino questo nuovo step delle procedure e sarà possibile per ciascuno di loro firmare osservazioni già confezionate dall’Amministrazione comunale, nonché proporne di nuove. “La VIA è stata predisposta male fin dall’inizio: basti pensare che nella prima stesura si affermava che solo Tornavento avrebbe sofferto di inquinamento acustico provocato dalla nuova pista, ora, invece, è scritto che ben 5.850 cittadini, tra cui quelli di Nosate, saranno soggetti a questo problema”. Anche se la scadenza dell’opera non è più il 2015, in vista di Expo, per l’evidente impossibilità che sia pronta per quella data, SEA continua per la sua strada e sembra voler ignorare il fatto che lo scorso anno l’aeroporto ha visto il suo flusso di passeggeri calare ulteriormente. Ai fini della realizzazione del progetto, comunque, l’iter è ancora lungo: “La VIA deve ricevere l’approvazione del Ministero dell’Ambiente ed è improbabile che ciò avvenga prima delle nuove elezioni. Ovviamente molto dipende anche dal nuovo governo regionale, che potrebbe non essere d’accordo con quello uscente sul futuro di Malpensa – conclude Casati – Ma se arrivasse l’ok dal Ministero, saremmo tagliati fuori da ogni ulteriore decisione”.