"Facciamo un esame di coscienza"

La lettera di una nostra lettrice che invita a riflettere sulle varie situazioni accadute in paese in queste settimane. Cogeneratore e gettone di presenza, ad esempio...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - “Buongiorno, mi permetto di scrivere alcune righe per esprimere il mio parere di giovane turbighese sui fatti che hanno riguardato il mio paese in queste ultime settimane. Ammetto, con una certa delusione, di aver assistito quasi esterefatta al triste spettacolo dei nostri rappresentanti politici per la questione della centrale a biomasse. Da un lato un’Amministrazione che non si accorge (?) che nel territorio comunale stanno prendendo avvio i cantieri per un’opera tanto impattante, dall’altro una minoranza che, al crescere del movimento civico di protesta, si appiattisce su un ‘no’ senza se e senza ma che non ha nulla di costruttivo, anche in considerazione che la stessa ‘Turbigo da Vivere’ nel programma elettorale si diceva favorevole (a pag.10) ad un sistema di teleriscaldamento per il paese. Risultato? Abbiamo una centrale che non sappiamo quanto inquina e quanto ci costa ed è costata in termini di salute per il paese, ne abbiamo bloccata un’altra, facendo andar via la ‘Ely’, quando si potevano proporre soluzioni alternative (magari in zona depuratore o vicino l’altra centrale) con il risultato di aver perso anche i possibili 200 posti di lavoro promessi (e chi ci porta ora il lavoro?). Ma la parte più scoraggiante è il continuo attacco personale tra le parti, siete nostri rappresentanti, mantente un minimo di contegno. Le offerte dichiarate pubblicamente sono propaganda non benificenza, così come è pretestuoso chiedere agli altri di fare donazione se queste non vengono da un’idea personale. Se poi ci si trova a insultarsi sull’informatore parrocchiale... Vorrei tanto amministratori che si parlassero per migliorare il paese, non gente che si crede in parlamento... Di sicuro, nessuno di voi avrà più il mio voto...”.