Il Napoli ottiene un'importante vittoria contro il Parma e si avvicina alla capolista. Sale anche il Milan, male Lazio, Fiorentina, Inter e anche la Roma.
Il primo anticipo della 22esima giornata di serie A finisce a sorpresa per 1 a 0 a favore del CHIEVO VERONA contro la LAZIO. Come da pronostico, gli scaligeri adottano una tattica prettamente difensiva, disponendosi con ordine, con una squadra chiusa, corta ed attenta a non far ripartire gli avversari, cercando di colpire solo di rimessa. La Lazio, dal canto suo (pur senza alcuni importanti titolari in vista della sfida infrasettimanale di coppa Italia con la Juventus) vista l’attenta retroguardia avversaria, è costretta a spaziare notevolmente il gioco, girando continuamente il pallone, nel tentativo di trovare un buco nell’attento muro veronese, non riuscendo a produrre nitide occasione da rete, se non quella di Konko, che viene però neutralizzata da Puggioni. Il copione del secondo tempo non cambia, con i biancocelesti che cercano di spingere maggiormente con gli esterni e, beneficiando dell’ingresso in campo di Mauri, ottengono qualche rifornimento in più per l’unica punta Floccari, che nonostante una buona occasione, conclude troppo centralmente. La tattica del Chievo paga e su una delle loro poche azioni di attacco, Thèrèau se ne va sul fondo seminando il panico tra gli avversari, salta un uomo ed offre una palla d’oro a rimorchio a Jokic che conclude centrando la traversa, ma nulla può Marchetti sulla ribattuta vincente di Paloschi per l’1 a 0. La Lazio tenta il tutto e per tutto mettendo in campo Hernanes, che aggiunge qualità alla squadra, trovando palloni interessanti per i compagni sulla trequarti campo. Costruisce la migliore azione con Mauri, che ben trovato da un compagno, conclude alto da ottima posizione, non riuscendo però a creare altre importanti occasioni se non qualche mischia in area a fronte di un Chievo che difende con le unghie e coi denti, tentando anche alcune azioni di rimessa, tra cui quella di Seymour che impegna Marchetti. Il secondo anticipo serale termina con un pareggio tra JUVENTUS e GENOA. I padroni di casa, seppur privi da diverse partite di titolari del calibro di Chiellini e Pirlo, disputano una buona gara, mettendo sotto gli avversari, costruendo molto, grazie alle qualità di Marchisio, Vidal e Pogba, sviluppando il gioco sia centralmente che sugli esterni, con un Lichtsteiner particolarmente propositivo sull’out di destra per l’intero arco del match. Il Genoa dal canto suo è ordinato ed attento alla fase difensiva, ripartendo di rimessa quando può, tentando di limitare gli attacchi avversari. E’ Pogba a servire con un gran assist Marchisio che conclude però a lato da buona posizione e stesso esito ha la deviazione di Quagliarella su assist del compagno Lichtsteiner. Il secondo tempo continua sulla falsa riga del primo: dopo una buona occasione da calcio di punizione ben sventata da Frey su Caceres, il gol è nell’aria e si materializza sull’out di destra con la splendida giocata di Vucinic, che trova l’ottimo Lichtsteiner, abile a tagliare perfettamente alle spalle di Olivera ed a servire in mezzo un pallone d’oro che Quagliarella deposita in rete (pur con la deviazione di un difensore). E’ a questo punto che il Genoa, colpito, ha la forza per tentare una reazione e grazie a Kucka, uno dei più propositivi ed agguerriti in mezzo al campo, trova (dopo una bella azione personale sulla destra) il cross vincente sulla testa di Borriello che segue bene l’azione ed insacca sul secondo palo per l’1 a 1. La reazione della Juve è veemente con la squadra che alza notevolmente il baricentro riversandosi nella metà campo avversaria e producendo giocate pericolose: quella di Vucinic che, forse trattenuto, non riesce a deviare il palo di Giovinco su punizione ed ancora quella del neo entrato primavera Beltrame, che impegna Frey con un tiro dalla distanza. E’ poi sul cross dell’ottimo Lichtsteiner che arriva l’episodio dubbio, con Granqvist che nel tentativo di rinviare colpisce il suo braccio, generando le accese proteste avversarie per un dubbio rigore, che sarebbe potuto esserci anche nel primo tempo a favore del Genoa a causa di un altro mani di Vuvinic. Inutili gli svariati tentativi bianconeri nel finale (buona la conclusione di Giacchierini, ben sventata da Frey) visto che il pareggio rimane invariato, grazie soprattutto all’ottima prova di Granqvist, abile a bloccare diversi tentativi avversari. Il lunch match della domenica apre le danze con ROMA-BOLOGNA che termina sul 3 a 3. Partita sin da subito vivace, con i trequartisti e gli attaccanti delle due squadre particolarmente ispirati e propositivi, a dispetto delle difese un po’ più disattente ed in difficoltà. I ribaltamenti di gioco sono continui da una parte e dall’altra, con il risultato che si sblocca solo dopo nove minuti con il gol di Florenzi. I rossoblu non stanno a guardare, con Diamanti e Gabbiadini autori di pericolose azioni, mentre i padroni di casa, spinti dal vantaggio ottenuto, vanno con grinta a caccia del pallone con numerose verticalizzazioni, prima di Totti su Pjanic, poi Piris, poi ancora una bella giocata di Pjanic sulla destra, fermato però da una dubbia spinta avversaria in prossimità dell’area piccola. Sul fronte opposto, a viso aperto si attacca ancora ed è proprio Gabbiadini, da difficile posizione, che si gira su se stesso e incrocia ottimamente col sinistro verso Goicoechea, che pur respingendo, non può per evitare il tapin di Gilardino, che porta i suoi sull’1 a 1. Ma la Roma non ci sta e la sua risposta è immediata: si riporta in vantaggio con la rete di un Osvaldo ben servito in area, che realizza di testa, a fronte di una difesa letteralmente imbambolata. Le fasi di gioco continuano immutate: è il solito Gabbiadini che riesce a sorprendere il portiere avversario con un bel sinistro deviato da un difensore romanista, riportando così i suoi sul pareggio. Il primo tempo si chiude dunque sul 2 a 2 e vede qualche altra occasione da ambo le parti che, però, non si concretizzano. La seconda frazione riparte col botto: la Roma sbaglia un’occasione clamorosa e il Bologna non perdona con il neo entrato Pasquato, che realizza il suo primo centro in campionato su errore di Goicochea, portando nuovamente in vantaggio i suoi. La Roma ha ancora la forza di reagire, con Totti che pennella su punizione per la testa di Tachtsidis, che incorna il 3 a 3. A questo punto, il Bologna, a corto di energie, si impaurisce e lascia campo alla squadra di Zeman, che attacca con insistenza a pieno organico, sfiorando il gol con Osvaldo, che colpisce troppo debolmente sottoporta, a fronte di un Bologna, che grazie alla sua luce Diamanti, rischia addirittura di vincere il match, con due clamorosi pali, uno su azione e l’altro splendido su punizione, per il pareggio finale.
Il match tra CATANIA e FIORENTINA si conclude per 2 a 1 a favore dei padroni di casa, che, sospinti dal proprio pubblico, partono a mille con la scheggia Gomez che va subito via sul fondo trovando Alvarez che devia però a lato. Nei primi minuti la partita continua con ritmi forsennati, con un altro paio di occasioni non concretizzate per il Catania, con la Fiorentina che, con il passare dei minuti, dopo aver subito l’intensità degli avversari, comincia, grazie alle qualità di Valero ed Aquilani, a prendere il possesso del centrocampo, verticalizzando per le punte e facendo girare bene il pallone per i compagni, in particolare con Cuadrado, che nonostante sia ben controllato da Capuano, crea difficoltà agli avversari che faticano a contenerlo per la sua velocità. La supremazia territoriale dei viola viene sancita dal gol che arriva grazie ad un bel cross di Pasqual che trova Migliaccio ben appostato sul secondo palo, che insacca l’1 a 0. Dopo la rete subita, il Catania tenta una reazione, ma la Fiorentina è attenta a non scoprirsi e a mantenere il preziosissimo vantaggio, concedendo solo un tiro pericoloso di Castro, salvato splendidamente da una scivolata di Savic. Il secondo tempo vede il Catania tornare in campo con grande dinamismo ed energia, con il pari che arriva dopo pochi minuti con la firma di Legrottaglie, che anticipa di testa Neto, non perfetto nell’uscita. Il gol del Catania, invece che dare spinta ai padroni di casa per cercare il vantaggio, sveglia la Fiorentina, che si accende con i suoi uomini più tecnici sulla trequarti Jovetic e Ljajic, che creano interessanti occasioni con pregevoli azioni personali e con gli esterni che si sovrappongono puntualmente e con maggiore continuità. E’ prima Cuadrado, su cross di Pasqual, a colpire di testa una clamorosa traversa da pochi passi e, successivamente, Ljajic, a colpire nuovamente la traversa su punizione, con la respinta del portiere, che capita sui piedi di Aquilani, che calcia però di poco alto. Dopo il forcing viola, la gara si riequilibra, con il Catania che sfrutta le sue armi, ribaltando velocemente il fronte di gioco, usando così la velocità dei suoi attaccanti esterni, con Barrientos e Gomez che serve Castro (ma è attento Neto nella parata) mentre Cuadrado, bene servito da Jovetic, vanifica una gran occasione, alzando sopra la traversa da buona posizione. Accade poi un episodio che modifica gli equilibri, con l’espulsione di Aquilani per i viola, che lascia maggior campo agli avversari, con Barrientos, che pennella sulla testa di Castro, che segna il 2 a 1. La partita tra SAMPDORIA e PESCARA vede la prima onorare al meglio la scomparsa del suo presidente Garrone, con una prestazione sontuosa con la quale piega il Pescara per 6 a 0. La Samp si accende subito e non si spegne più, andando in vantaggio con il rigore di Eder per un fallo su Gastaldello. Successivamente sale in cattedra Icardi, che (grazie al lavoro dei centrocampisti con assist, inserimenti e copertura, grande prova di Obiang nelle due fasi) viene servito e brucia in velocità i difensori avversari insaccando il 2 a 0. Il secondo tempo vede ancora la Samp sfondare ripetutamente, sempre per vie centrali, con Obiang che raccoglie un mancato disimpegno degli avversari dal limite dell’area ed insacca il 3 a 0 con un bel destro a giro. E’ poi 'Icardi show', per lui un poker che difficilmente dimenticherà. Coglie un’importantissima vittoria il MILAN per 1 a 0 contro l’ATALANTA. Parte meglio quest’ultima, che limita notevolmente le azioni offensive rossonere grazie al grande acume tattico dei propri reparti, che non consentono agli avversari di creare nei primi minuti azioni pericolose, cercando al contempo di rendersi temibili, con i rifornimenti offerti da Denis, dai trequartisti e dagli esterni, con il bomber che non è particolarmente ispirato ed è bene controllato dai difensori milanisti. Nonostante le difficoltà iniziali, il Milan riesce a trovare la rete con il solito El Shaarawy, ben servito dall'altro giovanissimo Niang. Il gol da maggior entusiasmo al Milan, con i centrocampisti che pressano notevolmente gli avversari, oltre ad offrire grande qualità e soprattutto quantità con l’ottimo Flamini che spazia nella metà campo recuperando diversi palloni oltre a ben proporsi nella fase offensiva. L’Atalanta, nonostante il maggior tasso tecnico degli avversari, cerca comunque di rendersi pericolosa, sfruttando una delle poche indecisioni della retroguardia milanista, con Denis che, dopo aver tagliato alle spalle della difesa sbaglia il cross, calibrando male, con il pallone che non viene raccolto da nessun compagno. Sempre Milan in avanti con Pazzini che riceve più rifornimenti grazie al lavoro dei terzini che spingono maggiormente, con la squadra di Allegri che cerca di chiudere solo la partita. Brivio mette poi ancora più in difficoltà i compagni bergamaschi, facendosi espellere per somma d’ammonizione e così il Milan riesce ad allargare meglio il gioco, cercando di gestire i minuti che mancano al 90esimo. I rossoneri, però, non riescono a chiudere la partita, con l’Atalanta che soprattutto con l’orgoglio, cerca di riaprire il match generando mischie e palloni buttati in mezzo all’area, ma alla fine il risultato non cambia. Tre punti fondamentali anche per il NAPOLI che espugna l’unico campo fin ad oggi inviolato di tutta la serie A, ovvero il Tardini di PARMA, per 2 a 1. Partono meglio gli ospiti, grazie alla grande qualità dei centrocampisti ed alla spinta degli esterni, che cercano rifornimenti per le punte, con Pandev che ha una buona occasione, ma conclude fuori, ed Hamsik che cerca imbucate per i compagni, anche se la verticalizzazione vincente porta la firma di Dzemaili che trova lo stesso Hamsik, che con un bel tocco morbido supera il portiere avversario. Il Parma ribatte immediatamente alzando il baricentro e trovando lo sbocco della manovra sulle fasce laterali, con un bell’assist sul secondo palo per Sansone che colpisce, fermato però da una bella parata di De Sanctis. Le buone manovre dei gialloblu portano anche alla concessione di diverse punizioni interessanti sulla trequarti campo ed è proprio su una di queste che si rende insidioso Parolo andando vicino alla rete. Il Parma mette inoltre in campo un atteggiamento battagliero, recuperando diversi palloni a ridosso dell’area avversaria, uno dei quali porta Valdes a concludere dalla distanza. Il Napoli, però, non sta a guardare: sfrutta gli spazi inevitabilmente lasciati dagli avversari con un paio di contropiedi interessanti, con Dzemaili che, involatosi sulla destra, chiama alla grande risposta il portiere, e successivamente Cavani, su assist di Hamsik, che spreca di testa una buona occasione. Il secondo tempo vede le due squadre fronteggiarsi a viso aperto senza però creare azioni nitide da gol, fino a quella degli ultimi minuti di gioco quando è il neo entrato Amauri a trovare la giocata vincente servendo il compagno Sansone che conclude verso la porta, con il suo tiro che, deviato, si insacca imparabilmente scavalcando il portiere. I partenopei, dopo un altro rischio su Amauri, ben trovato da una verticalizzazione di un compagno, trovano la svolta della partita con Insigne che, svariando sulla trequarti, mette in luce le sue grandi doti balistiche, prima concludendo con un potente destro sventato dal portiere e poi, come uomo assist, trovando uno splendido corridoio per Cavani che dribla il portiere ed insacca il 2 a 1. Finisce per 1 a 1 la sfida salvezza tra CAGLIARI e PALERMO. Partono meglio i padroni di casa, con gli scatenati esterni d’attacco, Sau e soprattutto Ibarbo, che vanno via diverse volte sul fondo saltando l’uomo e mettendo in mezzo palloni invitanti per Pinilla, con il neo acquisto Sorrentino che para bene la prima conclusione mentre la seconda esce per un errore del calciatore. Il Palermo dalla mediana in su dispone di molta qualità, con Barreto e Kurtic, che si alternano molto bene, il primo svolge bene soprattutto compiti di copertura, mentre il secondo si propone e grazie al suo buon piede serve anche precisamente i compagni, con un bell’assist per Dossena, che mette in mezzo trovando Ilicic all’altezza del dischetto del rigore, che con un terrificante sinistro inchioda l’1 a 0 a testimonianza della buona coralità e delle spaziature del gioco dei rosanero. Il Cagliari continua con Ibarbo, che oltre ad offrire interessanti palloni dall’out di destra, si accentra spesso e svaria su tutto il fronte d’attacco, imbeccando prima Conti che devia di testa senza centrare lo specchio e poi Sau, che conclude verso la porta con un Sorrentino ancora attento alla respinta, dimostrandosi grande protagonista. La gara vive poi su continui ribaltamenti di fronte tra le due avversarie, con gli attaccanti che hanno buone occasioni, viste le squadre che si allungano notevolmente, con il Palermo alla ricerca del gol della sicurezza, ed il Cagliari quello del pareggio, dimostrandosi però il primo impreciso nelle conclusioni, ed il secondo abile a concretizzare la migliore azione costruita, grazie ad una buona sovrapposizione di Avelar che serve in mezzo un invitante cross che Ribeiro devia in rete di testa per l’1 a 1 finale. Termina per 1 a 0 la partita tra UDINESE e SIENA. Nella prima fase molto studio tra le due squadre, con l’Udinese che pur proponendosi maggiormente (soprattutto per corsie esterne e con rapide triangolazioni) cerca di farsi pericolosa grazie alla sovrapposizione degli esterni e dei rapidi scambi tra gli attaccanti, così da sfruttare la qualità e la rapidità degli stessi Muriel e Di Natale, senza però creare azioni degne di nota, vista anche l’attenzione del Siena in difesa, che allo stesso tempo cerca di ripartire sfruttando la velocità di Reginaldo e Rosina, con quest’ultimo che spreca un’ottima occasione colpendo centralmente a tu per tu con Padelli che respinge. Il Siena, molto attento dietro, non riesce però a contenere la velocità avversaria sulle ripartenze ed è proprio su una sanguinosa palla persa sulla trequarti campo che viene presa di infilata dalla velocità del trio Allan-Di Natale-Muriel, con i due che confezionano l’assist per Muriel che a tu per tu con il portiere insacca l’1 a 0. Nel secondo tempo, l’Udinese soffre ancora la velocità di Reginaldo e Rosina, con il primo che trova con un bel cross e il secondo che 'cicca' clamorosamente il pallone sotto porta. Pesano molto per il Siena gli errori di quest’ultimo, visto che la restante parte del match vede i friulani riuscire bene a difendersi senza più concedere importanti occasioni agli avversari, che, visti gli spazi inevitabilmente lasciati, rischiano di subire il contropiede, con l’azione più pericolosa che porta la firma di Lazzari, che ben servito da Pereyra, conclude verso la porta, con Pegolo attento a respingere e la partita finisce cosi per 1 a 0 a favore della squadra di Guidolin. La ventiduesima giornata di Serie A si chiude con il 2 a 2 tra INTER e TORINO. E’ subito l’Inter a passare in vantaggio con una splendida punizione di Chivu che si insacca sorprendendo l’incolpevole Gillet, con il Toro che su una disattenzione difensiva rischia di subire anche la seconda rete con Palacio che colpisce però male. Dopo questi due pericoli, i granata si svegliano, prendendo possesso del centrocampo ed alzando notevolmente il baricentro con i centrali Gazzi-Brighi, che partecipano attivamente all’azione offensiva, inserendosi in zona gol e servendo alla perfezione il gioco che si sviluppa soprattutto sulla destra, con D’Ambrosio e Cerci molto attivi su quella corsia, cercando Meggiorini, con l’esterno romano che si accentra e va anche al tiro. Poi l’Inter commette una clamorosa ingenuità con Guarin che tenta un improbabile dribbling sul limite dell’area, con Barreto che riconquista palla e la serve a Meggiorini che con un bel sinistro segna il meritato gol del pareggio. Il Toro continua con fraseggi e triangolazioni sugli esterni (e spesso anche con tocchi di prima) ad offrire buoni rifornimenti per le punte Meggiorini e Barreto che si muovono alla perfezione creando presupposti di pericolosità. I nerazzurri, schierando due incontristi come Mudingayi e Gargano, faticano a costruire gioco, con Cassano spento ed abulico che non riesce a trovare assist per i compagni, con il solo Palacio e alcune incursioni di Nagatomo, che portano pericoli a Gillet. Il secondo tempo vede subito il Toro andare in vantaggio con l’ottimo Cerci che si invola sulla destra mettendo in mezzo per Meggiorini che, perso dai centrali interisti, insacca il 2 a 1. A questo punto, l’Inter cresce grazie all’ingresso di Cambiasso (che con i suoi inserimenti si fa trovare spesso in zona gol) e a Cassano, che inizia a distribuire assist per i compagni: prima serve Gargano (sul cui tiro arriva Cambiasso che alza sopra la porta) poi ancora Palacio, anch’egli impreciso nella conclusione. Il forcing dell’Inter è premiato col gol del pareggio, realizzato da Cambiasso su splendido assist di Zanetti, a sua volta imbeccato da Cassano. Il Toro, vista la stanchezza di Cerci, fatica a ripartire con la stessa intensità del primo tempo e si affida soprattutto all’attaccante Meggiorini che, in forma strepitosa, crea uno splendido assist per Bianchi che colpisce il palo. Inutili i tentativi dell’Inter che ci prova in ogni modo, senza però strappare il pareggio, per il 2 a 2 finale. Per concludere, ottengono un pareggio amaro la Juve, l’Inter e la Roma, mentre vengono sconfitte Lazio e Fiorentina, a fronte di vittorie importanti per Milan e soprattutto Napoli, che adesso è a soli tre punti dalla vetta.