Un’elezione già discussa. Mancano ancora alcuni mesi al voto delle amministrative cittadine, ma già si aprono risvolti clamorosi sull’ipotesi di ricandidatura del Senatore Mario Mantovani. “I cittadini faranno le loro scelte - disse il Sindaco Mantovani durante il Consiglio comunale in cui rassegnò le dimissioni - In vista del nuovo appuntamento con le urne, chissà se si giungerà alla formazione di un’unica lista che possa convogliare tutte le forze positive del paese, per dare uno slancio nuovo ad Arconate, per dare opportunità importanti ai giovani, per evitare le contrapposizioni inutili ed improduttive che non fanno bene al paese. Insomma, per crescere insieme, al di là delle piccole questioni di bottega”. Apertura verso le altre forze del paese che però, stando ai nuovi fatti, non sono state accolte. Le ‘voci’ di paese avevano anticipato la notizia già da alcuni giorni, ma è solo ultimamente che la notizia è emersa su alcuni giornali del territorio. Sembra infatti che alcuni esponenti del Partito Democratico arconatese abbiano indirizzato un ricorso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel caso il Senatore Mantovani si ripresentasse per la terza volta. La loro motivazione risiede in un ‘cavillo’ tecnico della legge elettorale: un sindaco può infatti ricandidarsi la terza volta se la sua stessa maggioranza lo sfiduciasse prima di metà mandato. Ma nel contesto arconatese è ‘Grande Arconate’ stessa che si è dimessa col chiaro intento di sottoporre ai cittadini la possibilità di un Sindaco Senatore ma con ancor più impegni. “Credo si tratti di un’azione di qualche vecchio comunista - ci ha commentato direttamente Mario Mantovani - Io credo che la legge elettorale sia stata pienamente rispettata, forse in giro c’è ancora qualcuno ancorato alle ideologie che considera un optional le leggi ed i regolamenti”.