L'intervento dell'ex assessore allo Sport e Politiche Giovanili di Corbetta, Riccardo Grittini, tra i denunciati in occasione dell'amichevole tra Pro Patria e Milan.
"Le accuse di razzismo nei miei confronti sono una montatura vergognosa. Non sono un ultras, vado allo stadio poche volte all’anno e stavo facendo dei classici cori di disturbo rivolti indistintamente a tutti i giocatori del Milan. La mia vita, il mio percorso sportivo e la mia attività politica dimostrano senza ombre di dubbio quanto i miei valori siano esattamente l’opposto di qualsiasi sentimento razzista o discriminatorio. Sono pronto a incontrare anche domani Boateng per dimostrargli chi sono davvero e mettere fine a questa brutta storia". Queste le dichiarazioni di Riccardo Grittini, 21 anni, denunciato in occasione dell’amichevole Pro Patria - Milan. "Seguo la Pro Patria poche volte all’anno, essendone tifoso e avendo giocato nelle giovanili. Il calcio mi ha dato la possibilità di giocare e diventare amico di calciatori di colore. Gioco anche a beach soccer e i miei due compagni di squadra, nonché amici, sono due ragazzi brasiliani, di colore. Il razzismo e la discriminazione non so davvero cosa siano. Sono cresciuto in un città come Corbetta e Busto Arsizio che sono emblemi della generosità e del volontariato, tipici della nostra terra. Per evitare di coinvolgere il Comune di Corbetta, ho rimesso le mie deleghe da assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili: mi spiace perché stavo organizzando delle iniziative culturali e sportive per le persone con disabilità. Questi sono i miei valori, lo ripeto, lo dimostrano i fatti. Le altre sono invenzioni".