Uomini. Per lo più stranieri. Operai, anche specializzati provenienti dai settori metalmeccanico, dell’edilizia e della logistica. Questo l’identikit che emerge dalle prime 100 richieste di aiuto arrivate alla segreteria del Fondo Famiglia Lavoro dai distretti ad un mese esatto dal lancio della fase due “Ripartire si può”, inaugurata dall’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, lo scorso 29 novembre.
Ad un mese esatto dall’annuncio del cardinale Scola, la macchina organizzativa è già quasi a pieno regime. Su 86 distretti, già 74 hanno ascoltato i primi potenziali beneficiari e hanno inoltrato le schede alla Segreteria del Fondo istituita presso il Siloe (Servizi Integrati Lavoro Orientamento Educazione) che valuterà i casi e indicherà per ognuno di essi lo strumento di aiuto più opportuno tra i quattro individuati per la fase 2 del Fondo: formazione mirata, microcredito, assistenza all’impresa, erogazione a fondo perduto.
Ad oggi sono già un centinaio le domande di aiuto pervenute. Dalla loro analisi emerge un profilo piuttosto delineato delle persone che nella Diocesi ambrosiana ancora devono fare i conti con la più dura crisi economica del dopoguerra.
Chi ha chiesto aiuto al Fondo sono italiani per il 30% e stranieri per il 70%, in larga maggioranza maschi. Quasi tutti operai, tra i quali il 50% con capacità tecniche specifiche. I principali settori produttivi di provenienza dei richiedenti aiuto sono: l’edilizia, il metalmeccanico, la logistica. Molti di costoro presentano una situazione debitoria pesante accumulata già prima di perdere il lavoro, a causa di un reddito insufficiente a sostenere il costo della vita. Ciò vale, in particolar modo per gli stranieri, dal cui stipendio dipendono i familiari rimasti in patria.
Per tutti costoro che hanno chiesto aiuto al Fondo i volontari dei distretti stanno proponendo loro soprattutto percorsi mirati di formazione professionale per il reinserimento lavorativo accompagnati da erogazioni economiche a fondo perduto per sostenere le necessità materiali.
Nel frattempo è anche partita la campagna di raccolta fondi “Ripartire si può”, attraverso annunci pubblicitari sulle principali testate giornalistiche e affissioni di grande formato sulle mura di Milano. Dal 29 novembre ad oggi sono stati raccolti 100 mila euro, frutto delle donazioni di privati cittadini.
Altri 42 mila euro sono stati raccolti con l’iniziativa “I regali del Cardinale”, l’asta on line, gestita dai club Rotary della Brianza Nord, dei 135 oggetti preziosi messi a disposizione dall’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, come contributo personale all’avvio della fase 2 del Fondo Famiglia Lavoro.
Questi fondi e tutti gli altri che verranno raccolti nei prossimi mesi serviranno per sostenere le erogazioni economiche a fondo perduto a chi è in difficoltà, per il microcredito e la formazione professionale.
Per contribuire:
Conto Corrente Bancario
Credito Valtellinese Iban IT94I0521601631000000002405
Intestato a: Arcidiocesi di Milano. Causale: Fondo Famiglia Lavoro
Conto Corrente Postale
Numero 312272 Intestato a: Arcidiocesi di Milano
Causale: Fondo Famiglia Lavoro
Per chi volesse la ricevuta per la detrazione fiscale:
Conto Corrente Bancario - Credito Valtellinese Iban IT17Y0521601631000000000578
Intestato a: Caritas Ambrosiana Onlus, Causale: Fondo Famiglia Lavoro
Conto Corrente Postale
Numero 13576228. Intestato a: Caritas Ambrosiana Onlus
Causale: Fondo Famiglia Lavoro
Per informazioni
Segreteria “Fondo Famiglia Lavoro” - Tel. 02 58431212
Dopo le feste natalizie, continueranno anche gli incontri formativi rivolti ai volontari dei distretti per illustrare finalità, criteri e procedure di accesso alla nuova fase del Fondo.
Gli incontri si svolgeranno mercoledì 9 gennaio (ore 17-19) e venerdì 11 (ore17-19) nella sede di Caritas Ambrosiana, in via San Bernardino 4, a Milano; mercoledì 16 gennaio (9.30-11.30), in Sala Dugnani, via Mascari 4, a Lecco; giovedì 17 gennaio (ore 17-19), nella parrocchia di SS. Pietro e Paolo a Varese; venerdì 18 gennaio (ore 17-19) parrocchia Sacro Cuore a Monza.
Sommando le donazioni raccolte nel primo mese della campagna “Ripartire si può.” e la dote ricevuta in eredità dalla prima fase, il Fondo Famiglia Lavoro dispone attualmente di una dotazione di 2milioni e 140 mila euro. Inoltre per estendere la propria operatività può fare affidamento su una rete allargata di soggetti che comprende Compagnia della Opere, Economia di Comunione - Movimento dei Focolari, Confcooperative e Acli, già coinvolta nella prima fase, ma ora con un ruolo più significativo.
«Fino ad oggi noi ci siamo concentrati sulle famiglie – ha spiegato il vicedirettore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti – Ma ora bisogna affrontare più affondo l’altro grande tema: il lavoro. I nuovi soggetti portano la conoscenza del mondo dell’impresa che è il loro valore aggiunto. L’allargamento a questi soggetti e a tutti coloro che vorranno partecipare ci consentirà di dare risposte più efficaci in questo difficile momento».
Tutte le informazioni su www.fondofamiglialavoro.it