Lo scorso sabato la Chiesa celebrato San Francesco di Sales patrono dei giornalisti. Anche noi di ‘Logos’ siamo così intervenuti al ‘Circolo della Stampa’ di Milano all’incontro tra il Cardinale Dionigi Tettamanzi, il direttore de ‘Il Sole 24 ore’ (ed ex direttore del ‘Corriere della Sera’) Ferruccio De Bortoli ed il direttore del ‘Tg1’ Gianni Riotta. “La gente è stanca di leggere e vedere le questioni di attualità presentate sempre nella chiave dello scontro, delle polemiche, dello scandalo, della paura, dell’allarme – ha avvertito Tettamanzi - Ne parlo con cognizione di causa: a volte ne sono testimone anch’io. Mi vedo gettato in polemiche e scontri che, per la verità, non esistono affatto”. L’arcivescovo ha auspicato un giornalismo meno ‘urlato’ e più ‘mestiere’, quasi in senso artigianale: “Avete il potere e il compito di ordinare la realtà, quasi per ricrearla, modellarla: non per falsarla, ma per fornirne un’interpretazione”. In questo è fondamentale la qualità della persona del giornalista: “Tornate al vostro protagonismo autentico di comunicatori”, ha esortato il cardinale, elogiando le inchieste che portano in primo piano argomenti ‘scomodi’ come l’emarginazione, la povertà, la solitudine. “Non smettete di lasciarvi affascinare dalla bellezza della storie da raccontare, dalla sfida di trovare segni di speranza”. Comunicare: una sfida aperta per ogni società civile che spesso ne rimane schiacciata per l’eccessivo ed incontrollato abuso. In questo senso molte domande si pongono sul reale valore della comunicazione sul web. “Per ora stiamo usando Internet come se trascinassimo l’auto con l’asino”, è stata la provocazione di Gianni Riotta, direttore del Tg1. “La vera rivoluzione avverrà quando cambieranno i contenuti”. E sui nuovi contenuti, per Riotta, siamo di fronte a un bivio: dobbiamo scegliere fra le tenebre e la luce, per usare le parole del Vangelo di Giovanni. O si decide che la verità è qualcosa di relativo e che ognuno può costruirsi la propria (e in questo senso su Internet ci sono infiniti casi, come sui blog), oppure si riesce a guardare la realtà con equità, convinti che la verità esiste e che c’è una differenza fra bene e male”. Concludiamo con il commento di Ferruccio De Bortoli sul ruolo del comunicatore come mediatore. “L’informazione non è un male necessario, è manutenzione della democrazia; citando Einaudi, bisogna conoscere per deliberare”. Compito del giornalista è dunque contribuire a “far crescere una coscienza pubblica e un’etica pubblica, far emergere la gerarchia autentica dei problemi di una società”.