La 13esima giornata di A dice, ancora una volta, che la Juve rimane saldamente in testa. Occasione persa per le inseguitrici, fermati da un pari. Sale la Fiorentina.
Apre la 13esima giornata di seria A l’anticipo di alta classifica tra JUVENTUS e LAZIO che termina sullo 0 a 0. La gara vede come protagonista indiscussa la padrona di casa che prende da subito il possesso della mediana, grazie alla qualità dei suoi centrocampisti (tra i quali Vidal, migliore in campo) che fanno valere il maggior tasso tecnico e il maggior dinamismo, rompendo spesso anche le trame avversarie. I bianconeri hanno sempre in mano il pallino del gioco e creano le migliori azioni da rete, con l’unico rammarico di non riuscire a concretizzarle (anche a causa della mancanza sottoporta di Vucinic). Le più clamorose portano la firma di Quagliarella e Giovinco (che stoppa il pallone in modo sublime, tagliando fuori l’intera difesa avversaria, sbagliando però incredibilmente il tiro che esce di poco) nonché quella di Bonucci nel finale di gara, che da calcio d’angolo, colpisce a botta sicura centrando la traversa. La Lazio, dal canto suo, data l’aggressività avversaria, è costretta soprattutto a difendersi, offendendo poco e male, senza creare nessuna importante azione da rete, con Klose ed Hernanes che hanno la sfortuna di imbattersi in una grande giornata dei forti centrali juventini, che disputano una gara praticamente impeccabile. Bene, comunque, la fase difensiva, con le grandi prove di Biava, Konko e Marchetti, che compie delle parate strepitose. Clamoroso è il suo intervento sul tiro deviato di Vidal, con il portiere che vede cambiare improvvisamente la traiettoria del tiro del cileno, riuscendo con uno splendido colpo di reni, ed in controtempo, a deviare il pallone in corner. Bella e intensissima la gara serale tra NAPOLI e MILAN che si danno battaglia cercando in tutti i modi la vittoria, terminando il match sul 2 a 2. I rossoneri partono bene sin dai primissimi minuti, con buoni fraseggi a centrocampo e con gli uomini della mediana che giocano senza paura e con buona personalità. Ma, viene immediatamente punito dal Napoli, che, nel primo tiro in porta trova l’1 a 0 con un bel sinistro ad effetto di Inler, che disorienta completamente Abbiati che, non esente da colpe, si tuffa dalla parte opposta alla direzione del tiro.
Nonostante lo svantaggio, il Milan però non si disunisce e con grande determinazione continua a proporre buon gioco, creando diverse occasioni con Montolivo ed El Shaarawy. Malgrado l'impegno dei rossoneri, arriva, però, il secondo gol partenopeo con Insigne, che supera Abbiati con un tiro ravvicinato. La partita sembra ormai segnata per la squadra di Allegri, quando clamorosamente arriva il gol, neanche a dirlo, del faraone al 44esimo minuto del primo tempo che, con un splendido destro, infila il pallone all’incrocio dei pali su bell’assist del giovane De Sciglio. Il secondo tempo riparte con un Milan, che sotto la spinta dell’entusiasmo per il gol realizzato, crea buone ripartenze soprattutto con Bojan ed il vivace El Shaarawy.
Il Napoli - seppur meno brillante e più stanco del solito - non rinuncia però a contrattaccare, con Cavani che va prima vicino al gol e successivamente offre una palla d’oro ad Hamsik, che disturbato da Constant, non trova lo specchio della porta vanificando un’importante occasione. Il Milan a questo punto si gioca il tutto per tutto: modifica il modulo in un offensivissimo 4-2-4 e schiera per gli ultimi dieci minuti di gara Robinho. Il brasiliano entra subito in partita e serve uno splendido assist per El Shaarawy, che insacca il 2 a 2. Il finale è bellissimo con il Napoli che, vedendosi rimontato, si riversa in avanti, creando una pericolosa occasione con Maggio (che colpisce malamente da posizione interessante, sparando alto il pallone) e con il Milan che, arrivato all’insperata rimonta, cerca, a questo punto, la vittoria.
Produce le migliori occasioni finali con Niang (appena entrato) che impegna il portiere partenopeo, e con il solito El Shaarawy che, al termine di una bella azione in contropiede, colpisce troppo debolmente. Partita avvelenata dalle polemiche nel finale, quella tra INTER e CAGLIARI che termina per 2 a 2. Il match è bello e intenso sin dai primi minuti con Cassano che pesca uno splendido assist per Palacio, che di testa insacca l’1 a 0. Il Cagliari, dal canto suo, si presenta a San Siro giocando a viso aperto e proponendo un bel calcio con Cossu e Sau ispiratissimi e con gli esterni particolarmente propostivi che mettono bei palloni per gli attaccanti, come in occasione del colpo di testa di Nenè, che costringe alla grande parata Handanovic.
E’ proprio uno dei più ispirati, Cossu, che mette in mezzo una palla al bacio, colpita splendidamente da Sau che insacca l’1 a 1. L’Inter ha però in squadra grandi giocatori che reagiscono immediatamente, creando un’importante occasione con Milito che, ben servito da Nagatomo, colpisce malamente da buona posizione. Ma è ancora Sau che raccoglie una palla messa in mezzo da Pinilla, mette fuori causa Ranocchia e Samuel con uno splendido dribbling e realizza il prezioso gol del 2 a 1. Il finale vede, poi, i nerazzurri che cercano con forza il pareggio, trovandolo con una sfortunatissima autorete di Astori che trafigge il suo portiere Agazzi con una infelice deviazione sottoporta. Nei concitati minuti finali arriverà prima la grande occasione di Ranocchia (che a pochi metri dalla porta colpisce troppo centrale su Agazzi che para splendidamente d’istinto) e al 91esimo l’episodio da rigore con Astori che atterra Ranocchia nell’area. L’arbitro, però, non concede il penalty, scatenando così le veementi reazioni della squadra nerazzurra nel post gara. Finisce per 4 a 1 la partita tra FIORENTINA e ATALANTA. Parte alla grande la Fiorentina: grazie alla qualità dei suoi centrocampisti prende possesso della mediana giostrando bene il pallone e limitando con un buon pressing gli avversari, grazie anche al lavoro degli esterni che, oltre a spingere con continuità, sono preziosi anche in fase difensiva. Passa subito in vantaggio con Rodriguez, che da azione di calcio d’angolo, trova il gol con un potente tiro che sbatte sulla traversa e finisce in rete.
Poi, nel finale di primo tempo, la partita si mette in discesa per il Bologna a causa di un rigore ingenuamente procurato dal Palermo e trasformato da Gabbiadini per il 2 a 0. Il resto del match fa poco testo. L’arbitro sventola un’infinità di cartellini rossi: uno per il Bologna, ben tre per il Palermo, costretto non solo a terminare la partita in 8 uomini, ma anche a subire il 3 a 0 realizzato da Diamanti su rigore. Importante vittoria salvezza anche per il SIENA, che vince a domicilio per 1 a 0 sul PESCARA di Stroppa, che al termine della partita prende la sofferta decisione di dimettersi. I toscani sono padroni del match, mettendo in campo maggior cattiveria agonistica e più fame di vittoria. E’ Calaiò ad avere la prima importante azione da rete a metà primo tempo, ma l’attaccante centra il palo a pochi passi dalla porta.
Non basta la buona prova della fase divensiva con un ottimo Glik, con le reti avversarie che infatti arriveranno puntuali,anche se generate da episodi: prima con un rigore dubbio trasformato da Osvlado, e successivamente con un tiro di Pjanic, che deviato da un difensore, si insacca imparabilmente ingannando Gilet, per il meritato 2 a 0 finale. In conclusione, l’Inter e il Napoli sprecano una grande occasione di accorciare sulla Juve, bloccata dalla Lazio sul pari, non andando anch’esse oltre al pareggio con Cagliari e Milan, mentre ne approfitta la Fiorentina che, vincendo con l’Atalanta, sale addirittura al terzo posto.