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Castano Primo, Turbigo

'Ely S.p.A.' spiega l'impianto

Giovedì sera, all'auditorium delle scuole Medie, la società che sta realizzando il cogeneratore ha incontrato la cittadinanza per spiegare nello specifico il progetto.

“Alla fine dovranno essere i cittadini la parte fondamentale”. Massimiliano Cagelli, presidente e amministratore delegato di “Ely S.p.A.”, giovedì sera (nell’incontro pubblico tra l’azienda e la cittadinanza all’auditorium delle scuole Medie), ha voluto partire proprio da qui. Poche e semplici parole, per poi addentrarsi nello specifico delle procedure e delle motivazioni che hanno spinto il gruppo ad investire nel territorio turbighese. Al centro delle attenzioni l’impianto di cogenerazione che sorgerà tra le vie Lombardia e Molinara a Turbigo. La cronaca degli eventi, però, parte qualche minuto prima, precisamente dai cancelli dell’istituto dove diverse persone, del comitato “No alle Bio... Balle” (nato a difesa del territorio e della gente, non appena si è saputa la notizia che sarebbe stato realizzato un cogeneratore), ed anche semplici turbighesi, si sono radunate con cartelli e striscioni per esprimere tutta la loro preoccupazione e delusione nei confronti dei rappresentanti della stessa “Ely” e verso il sindaco e gli amministratori locali. “La salute non si vende – è stato il coro che si è alzato”. “Vogliamo chiarezza, non è ammissibile che abbiamo dovuto sapere del progetto quando, ormai, “i giochi erano fatti” – hanno proseguito – L’impianto non ha un senso: il nostro territorio è già saturo e, quotidianamente, costretto a doversi confrontare con continue criticità”. Poi le domande e gli interrogativi si sono trasferiti proprio all’interno delle scuole, a margine, appunto, delle spiegazioni della società sui dati e le metodologie che l’hanno vista attivare l’iter che, dopo vari incontri, richieste, permessi e verifiche da parte di diversi enti, ha portato all’avvio dei cantieri. “L’impianto nella sua struttura è quasi una sorta di cascina lombarda – sono state le parole dell’amministratore delegato di “Ely”, Massimiliano Cagelli – Nello specifico sarà suddiviso in tre zone: da una parte lo stoccaggio e la preparazione della biomassa, quindi la produzione del gas (processo di ossidazione incompleta di combustibile solido in gassoso) e, infine, la parte di cogenerazione, con la produzione di energia elettrica e termica. Alimentata esclusivamente da cippato di legna o pellet, tutto sarà constantemente monitorato grazie a dei raggi X, più c’è un essicatore per preparare la biomassa alla gassificazione. Inoltre, proprio per una questione di maggior trasparenza e vicinanza al paese, si era pensato ad un tavolo tecnico (al suo interno un rappresentante di Amministrazione comunale, “Ely S.p.A.”, Parco del Ticino, Legambiente e comitato “No alle Bio... Balle”) per decidere, appunto, sul cogeneratore”.

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