Bianconeri vittoriosi contro il Napoli, bene anche la Lazio che sconfigge un Milan sempre più in crisi e in zona retrocessione. Conferme per l'Inter e la Roma.
Ad aprire l’ottava giornata della serie A è la supersfida di vertice tra JUVENTUS e NAPOLI. Il match più atteso, acceso dalle consuete polemiche dei giorni precedenti, si dimostra all’altezza delle aspettative, pur non essendo condito da spettacolo e da molte occasioni da rete. Sin dai primi minuti, le due squadre giocano a ritmi forsennati. Nella prima fase si fa preferire la Juve, che va vicino al gol con un Giovinco pimpante e dinamico. Inizialmente impegna De Sanctis con un bel destro e poi, per poco, non sfrutta l’indecisione tra Campagnaro e il portiere partenopeo. Il Napoli, invece, va molto vicino al vantaggio con Cavani, che centra la traversa su punizione. Nella seconda frazione la partita diventa più nervosa: molti sono gli scontri di gioco e diverse le ammonizioni per entrambe le squadre. Negli ultimi minuti, proprio quando la sfida sembra ormai destinata al pareggio, accade l’episodio che cambia tutto. Caceres, appena entrato al posto di Asamoah, abbandonato dai difensori napoletani, svetta di testa da calcio d’angolo. Mette così a segno la rete del vantaggio e fa esplodere lo Juventus Stadium. Per il Napoli a deludere sono gli uomini più importanti: Hamsik, Pandev e Cavani che non riescono a trovare la giocata vincente, mentre sono buone le prestazioni di Inler che lotta e corre a centrocampo e di De Sanctis, che compie delle buone parate e nulla può sulle due reti juventine. Il calcio a volte è strano: ne è una dimostrazione il gol d’antologia di Pogba. Forse il risultato più ovvio sarebbe stato il pareggio, anche se la maggior fame della Juve alla fine è stata ripagata a dispetto di un Napoli che, comunque, si conferma come la principale antagonista dei bianconeri per lo scudetto. Nell'altro anticipo del sabato, invece, pare non avere fine la crisi del MILAN, che si trova ormai invischiato, classifica alla mano, a lottare per non retrocedere.
Nel lunch match della domenica coglie un’importante vittoria per la lotta salvezza il CAGLIARI. Vince a domicilio per 1 a 0 contro il BOLOGNA grazie ad un gol di Naingolan (tra i migliori insieme a Ekdal e all’intero reparto difensivo). La partita è da previsione equilibrata e dinamica. I sardi disputano una buona gara e si confermano squadra molto solida, cinica e abile a difendersi quando c’è da mantenere il risultato. Il Bologna, invece, nonostante disputi una prestazione positiva (il migliore dei suoi è senza dubbio Garics) fatica a trovare la rete. A causa della giornata no di Diamanti e Gilardino (clamorosa la traversa interna), la squadra vanifica le buone trame di gioco create. Rialza finalmente la testa l’ATALANTA che si impone in casa per 2 a 1 contro il SIENA. La partita è intensa ed è proprio la squadra bergamasca che si fa preferire nell’arco dei 90 minuti, dimostrando un miglior gioco e maggiore cattiveria agonistica. Ottima prova di Cigarini, padrone del centrocampo e ancora una volta in rete, di Manfredini, che risulta essere il migliore del reparto difensivo, e dei due giocatori subentrati Bonaventura (che segna la rete vittoria) e Schelotto (che dà un importante spinta sulla fascia). Al Siena, la cui classifica è sempre più deficitaria, non basta una discreta prestazione di squadra per portare a casa almeno un punto. Termina con un pareggio la sfida tra PALERMO e TORINO. Il Palermo gioca bene e produce molte occasioni da rete, soprattutto con tiri da fuori area, ma, come ormai capita spesso dall’arrivo di Gasperini, nonostante la mole di gioco prodotto non raccoglie quanto avrebbe effettivamente meritato. Buona la prova di Kurtic che con i suoi continui inserimenti dalla mediana va vicino alla rete. Molto male, invece, gli attaccanti, che sprecano diverse palle. Per il Toro, invece, non una grande prestazione: subisce l’avversario e non riesce quasi mai a contrattaccare. Poche le trame a centrocampo e ancor meno occasioni da rete (solo Bianchi ha una clamorosa opportunità che spreca sparando contro il portiere avversario). Protagonista indiscusso è l’estremo difensore del Torino Gillet che para qualunque pallone transiti vicino alla sua porta rendendo meno colpevoli gli attaccanti. Sufficiente, seppur con alcune amnesie, la prova della difesa, gravata dall’importantissima assenza, tra gli altri, del centrale della nazionale italiana Ogbonna. Vince anche l’UDINESE, che, nonostante l’uomo in meno, regola il PESCARA al Friuli per 1 a 0 con gol di Maicosuel. Buona la prova degli undici friulani: dominano la partita per larghi tratti creando diverse occasioni e riescono a resistere agli attacchi del Pescara con l’uomo in più senza grossi gratta capo. Ottima la prova su tutti di Benatia, un gigante in difesa, e Maicosuel che segna e cerca di farsi perdonare per il rigore a cucchiaio che aveva sancito l’eliminazione della squadra friulana dai gironi di Champions. Per il Pescara, dove risulta evidente la mancanza di qualità rispetto all’avversario, una prestazione piuttosto incolore, anche quando con l’uomo in più dovrebbe cercare con maggiore insistenza la rete del pareggio. Tra i migliori Quintero, che oltre a mettere a disposizione qualità al servizio della squadra, va vicino alla marcatura su calcio di punizione. Vince il PARMA per 2 a 1 contro la SAMPDORIA e si risolleva in classifica.
La gara, intensa e dinamica, viene decisa dall’episodio dell’espulsione di Romero con conseguente rigore per il Parma trasformato da Amauri. Da quel momento la Samp fatica maggiormente a tenere il campo e subisce le iniziative avversarie. Successivamente arriverà il 2 a 0 di Amauri e l’inutile rigore di Eder. Per i ducali, oltre alla buona prova della difesa, favorita anche dall’uomo in meno degli avversari, da incorniciare la prova degli attaccanti che, con un Biabiany scatenato e un Amauri in versione goleador, conducono i compagni alla vittoria. Per la Samp, bene l’esperto Maresca ed il compagno Eder. Pareggia la FIORENTINA a Verona contro il CHIEVO con reti di Thereau per i veneti e Rodriguez per i toscani. La partita è molto intensa e il Chievo si conferma squadra ostica e tignosa per chiunque. Pesano molto le decisioni dell’arbitro che penalizzano la Fiorentina, che avrebbe meritato la vittoria per le maggiori occasioni cercate. Al Chievo Verona non basta la buona prova del talentuoso Thereau, autore del gol del vantaggio, mentre per i viola pesa la prova negativa di Jovetic e non bastano le prestazioni positive di Cuadrado e Rodriguez, bravo in fase difensiva e autore del pareggio che fissa il risultato sull’1 a 1.