“Speravo di andarmene alla cetichella, ma non sempre i sogni si avverano...”. Così, con la consueta ironia, don Giampiero Baldi ha iniziato la Santa Messa che dopo ben 26 anni ha sancito il suo saluto alla comunità di Turbigo e dalla Comunità Pastorale con Malvaglio, Nosate e Robecchetto. “Non posso che ringraziare tutti voi con la più grande magnanimità del cuore - ha detto don Giampiero durante l’omelia della scorsa domenica - per avermi accompagnato in questi anni e per avermi voluto salutare in questo modo. Il mio ringraziamento si può riassumere con tre immagini proposte dalle letture di oggi. In primo luogo, che voi come Chiesa siete la vera Sposa di Cristo, io sono solo l’amico dello Sposo, per cui è lui che dovete sempre festeggiare e ringraziare. La seconda riflessione è un invito a farvi continuare nel cammino di fede. alle volte anche noi sacerdoti abbiamo la pretesa di sentirci più grandi di Gesù, questo non è vero, siamo un’unica Chiesa e ovunque noi siamo ci ritroviamo ogni volta che celebriamo messa. Il terzo pensiero è invece un ‘testamento’ o supplica: trovarmi qui a festeggiare con voi dopo 26 anni, in attesa di rinnovarmi in un’altra realtà, con un nuovo parroco in arrivo, è segno che la Chiesa è ancora viva e rinasce sempre. Continuate a collaborare e a mettervi a disposizione”. La comunità, con le offerte raccolte, gli ha donato una macchina, ma un saluto particolare, oltre che da molti cittadini, è giunto anche dalle autorità. Christian Garavaglia, sindaco di Turbigo, in rappresentanza di Carlo Miglio e Maria Angela Misci sindaci di Nosate e Robecchetto, ha voluto ringraziare “don Giampiero, persona fedele, attenta e riflessiva che ha sempre amato il dialogo e dato serenità a tutti, come punto di riferimento per l’intero paese”. Al termine della cerimonia si è svolto il rinfresco ed il pranzo in oratorio.