Gli episodi a distanza di pochi giorni uno dall'altro. Prima è stata rubata un'aquila di bronzo, poi le acquesantiere ed il tavolo nella chiesa Ss. Giacomo e Filippo.
Nemmeno la quiete e la tranquillità di Castelletto, tipica di una frazione in cui spesso sembra che il tempo e lo stile di vita siano rimasti a un'epoca che fu, riesce ad essere immune dai malviventi. Ma ciò che, forse, rende più odioso questo doppio colpo, è il luogo preso di mira: la chiesa parrocchiale di Ss. Giacomo e Filippo della frazione cuggionese. Proprio in questi caldi giorni di agosto , infatti, in due episodi distinti la chiesa di Castelletto è stata 'visitata' dai ladri.
Nel primo episodio, per la precisione, ad essere preso di mira è stato il giardino della canonica, da cui è stata rubata la statua bronzea di una grossa aquila, a cui sono state segate le 'gambe' per poter essere divelta.
Il secondo episodio, forse ancor più deplorevole, si è invece registrato sabato pomeriggio, tra le 17 e le 19 di sera. Ad accorgersi del fatto, alcuni parrocchiani giunti per la Santa Messa pre-festiva delle 20 che hanno prontamente avvisato don Carlo Venturin ed il parroco don Franco Roggiani. In questo secondo episodio i ladri, che probabilmente conoscono la parrocchia e la zona, sono entrati nella chiesa e hanno letteralmente svitato le due acquasantiere in bronzo (risalenti al 1600) ed il tavolino in legno dove vengono riposti i foglietti della messa e degli avvisi parrocchiali.
"Sono due episodi che ci rammaricano molto - ha commentato don Franco Roggiani - Sono fatti tristi per natura, ma in una chiesa ci rattristano ancor di più".
In questi giorni la chiesa parrocchiale è aperta solo nei momenti delle funzioni religiose. Si sta invece indagando per verificare se da testimoni o telecamere della zona si riesca a risalire ai malviventi.