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Turbigo

Tromba d'aria: stato d'emergenza

Diversi e ingenti i danni in gran parte del paese. Subito il Comune si è attivato chiedendo lo stato di urgenza ed emergenza per calamità naturali.

Bisogna al più presto ripristinare ciò che è andato distrutto o è rimasto danneggiato. Dopo i vari interventi di messa in sicurezza delle zone direttamente colpite, adesso è il momento di fare una più specifica ed attenta conta dei danni. Le due trombe d’aria che domenica sera e lunedì pomeriggio si sono abbattute su Turbigo hanno lasciato segni evidenti in gran parte del paese: subito il Comune si è attivato, da una parte proprio nelle scorse ore è stata fatta una dichiarazione di stato d’urgenza ed emergenza per calamità ed eventi naturali, dall’altra lo stesso sindaco Christian Garavaglia, la giunta ed i diversi uffici si stanno tenendo costantemente in contatto con il dipartimento della Protezione Civile Regione Lombardia. “La situazione è delicata – commenta il primo cittadino – Differenti sono stati, infatti, i danni, sia per quanto concerne le strutture pubbliche sia per quelle private. Prontamente ci siamo mossi con, appunto, lo stato d’urgenza ed una richiesta di possibili contributi. Ci sono aree che necessitano di azioni immediate, che devono poter tornare, presto, a svolgere le loro normali funzioni”. Il parco di Villa Gray (dietro al palazzo Municipale), ad esempio, è una di queste. Qui sono cadute sette piante (unaha rovinato il tetto del centro anziani, un’altra ha distrutto il muro di cinta e si è appoggiata sulla tettoia), mentre altre due sono tuttora pericolanti. “Abbiamo dovuto dichiarare lo stato di inagibilità – continua Garavaglia – Con le conseguenze che ne derivano, visto che in quell’area sono numerose le attività che, quotidianamente, vengono svolte ed altre, già, in programma nelle prossime settimane”. Quindi il violento maltempo dell’altro giorno ha interessato anche una parte del tetto delle scuole Elementari e della struttura della Colonia; poi il sottotetto della sede del gruppo comunale di Protezione Civile, la copertura del monumento ai caduti e, infine, si è staccato il portone dell’autorimessa dei mezzi municipali. Ai quali si aggiungono i tanti alberi finiti sulla strada, i lampioni sradicati, le antenne divelte o piegate, i rami e le foglie trasportate sul ciglio ed al centro delle carreggiate, alcune cantine allagate e due coperture scoperchiate da altrettante abitazioni. (Foto Pubblifoto)
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