Due tragedie in quattro giorni. "Massima attenzione: al lavoro per intensificare i già costanti controlli della Polizia locale" - dice il sindaco Garavaglia.
Due tragedie in quattro giorni. Due giovanissimi morti annegati nelle acque del fiume Ticino, sotto il ponte di ferro tra Turbigo e Galliate. Sabato scorso il primo episodio, ieri l’ennesima vittima. “Serve maggiore sicurezza. Interventi ed azioni mirate. Come si può morire così?”, c’è rabbia, dolore e disperazione nelle parole, da una parte dei familiari e degli amici dei ragazzi, dall’altra dei tanti bagnanti che, quotidianamente, si ritrovano lungo le spiagge del nostro territorio alla ricerca di un po’ di refrigerio dal caldo torrido e dall’afa o semplicemente per trascorrere qualche ora di svago e relax insieme. “Notizie e fatti di questo genere lasciano senza parole – spiega il sindaco turbighese, Christian Garavaglia – Massima è l’attenzione che diamo quotidianamente. Come per il Naviglio, anche al Ticino c’è un’apposita ordinanza di divieto di balneazione ed i nostri agenti di Polizia locale, costantemente, svolgono servizi di controllo e monitoraggio. Fin da subito, infatti, ci siamo attivati per la salvaguardia e la sicurezza di coloro che si recano in quelle zone, adesso stiamo valutando con il comando dei vigili urbani ulteriori azioni da mettere in campo”. Una maggiore e sempre più capillare informazione sui rischi e sulla pericolosità: molto probabilmente dei volantini da lasciare al bar dell’area che si affaccia proprio sul fiume Azzurro e, contemporaneamente, distribuiti tra i bagnanti, oltre ai cartelli (che, già, negli anni scorsi, erano stati posizionati) col divieto ed alle continue verifiche.