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Castano Primo

"La mia banda da 25 anni"

Venticinquesimo di direzione del Corpo Musicale Santa Cecilia per il maestro Enrico Tinelli. Tanti ricordi e una vita dedicata alla musica. "Sono tutti speciali".

I ricordi sono molti “Non ce ne è uno in particolare, tutti mi hanno lasciato qualcosa – ci dice”. Ma, forse, tra i più belli c’è, sicuramente, il primo concerto ufficiale. Non un momento qualunque, bensì là in piazza Mazzini, nel cuore della città. Un insieme di immagini, storie e servizi... 25 lunghi anni. Tanto è passato da quando il maestro Enrico Tinelli si è messo alla guida del Corpo Musicale Santa Cecilia di Castano Primo: “Era il 1987 – racconta – Fin da subito si è venuto a creare un vero e proprio rapporto di amicizia che continua ancora oggi. Passione, coinvolgimento, l’emozione che cerchiamo di trasmettere con la musica, penso che siano alcune delle caratteristiche che ci hanno portato a raggiungere risultati importanti”. Non solo la banda castanese, però, Tinelli è anche alla guida del gruppo “La Filarmonica” di Verghera di Samarate (in provincia di Varese), dopo avere diretto per diversi anni altre realtà del nostro territorio. Una vita davanti agli spartiti, insomma? “Diciamo così – continua – Ho sempre suonato, classica e leggera, (sono diplomato in contrabbasso). Poi, c’è il mio lavoro: insegno educazione musicale alle scuole Medie (adesso a Robecco sul Naviglio, ma sono stato in diversi plessi del Castanese e dell’Altomilanese). E, infine, i corsi agli allievi che, in futuro, entreranno a far parte dei due Corpi Musicali. La gioia nel vederli che danno il massimo durante le singole lezioni è una soddisfazione immensa. Che cresce ancor di più quando è il momento di farli esibire ad un concerto o durante una manifestazione”. Un ricordo, dunque, oppure un progetto che è diventato realtà? “L’impegno è stato massimo, sempre – afferma Tinelli – Che dire: la marcia che facciamo come introduzione in ogni concerto, con il mio vice che, in quegli istanti, si mette alla direzione. Ancora le esibizioni legate alle varie stagioni dell’anno, un appuntamento ormai fisso nel calendario di Castano. O quando ci chiamano fuori città, mi ricordo, per esempio, un’uscita a Milano, solo per citarne una...”. Così il passato e, in fondo, il presente, ma sul futuro? “Sicuramente continuare con la stessa dedizione che ci ha contraddistinto fino ad ora – conclude – Quindi, migliorare sempre più la formazione dell’organico strumentale e riuscire a portare nuove leve in gruppo, inserendo i ragazzi, che già ci sono, nella banda e facendone crescere altri. Sono loro, infatti, i musicisti di domani”.

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