Dalla lettera di un nostro lettore, un'inchiesta sui raggiri informatici. Purtroppo sono diversi i casi che, quasi quotidianamente, si registrano. Ecco alcuni consigli.
Le truffe informatiche sono gestite da una sezione apposita della Polizia di Stato, ovvero la Polizia Postale e delle Comunicazioni. È a loro che bisogna rivolgersi nel caso ci si renda conto di essere stati vittima di un raggiro informatico. Questo può assumere diverse facce: si va dal furto di identità su internet alla violazione dei dati personali e privati , fino alla clonazione di carte di credito su siti di e-commerce, la compravendita online, non protetti oppure anche nei negozi. Il nostro concittadino, invece, è stato vittima di un malware genericamente chiamato ransomware, che si propaga nella rete come qualsiasi altro virus, infettando il computer dell’utente attraverso messaggi e-mail dall’indirizzo sospetto o siti poco affidabili. È un virus, però, che può spiazzare perché genera una schermata a prima vista riconducibile alle Forze dell’Ordine, Polizia di Stato o Carabinieri, in cui si accusa ingiustamente l’utente di aver visitato siti pedopornografici. Questi ricordano che non richiedono mai pagamenti immediati in casi di reale trasgressione delle leggi informatiche, e la Polizia Postale raccomanda quindi di non pagare l’importo richiesto. Rimane il problema del pc bloccato: sono diversi i metodi possibili per ripristinarne il corretto funzionamento. Ci si può, innanzitutto, rivolgere a un tecnico specializzato che rimuova la minaccia dal pc, oppure tentare la via dell’antivirus o procedendo a una nuova installazione del sistema operativo. Infine, se si possiedono competenze informatiche di livello avanzato, si può avviare il computer in modalità provvisoria ed eliminare manualmente i file infetti. Per quanto riguarda la prevenzione, è importante dotarsi di strumenti antivirus che proteggano il pc dalle minacce online, navigare su siti sicuri e certificati e non aprire messaggi di posta elettronica di un mittente a noi sconosciuto. Ecco inoltre qualche semplice consiglio che sarebbe opportuno non dimenticare mai:
1 - Diffidate sempre delle offerte troppo allettanti, con prezzi eccessivamente bassi, quasi sempre nascondono un tentativo di truffa. 2 - Non lasciate mai i vostri dati sensibili (numero carta di credito, Paypal, Postepay o altri servizi similari) su siti che non conoscete. 3 - Non effettuare mai pagamenti su siti che non dispongono di area protetta con HTTPS nell’indirizzo.
4 - Utilizza sul tuo computer un antivirus / anti malware.
5 - Nel caso in cui effettui acquisti tramite siti di annunci gratuiti utilizza esclusivamente il metodo di consegna a mano, tutti gli altri possono nascondere al loro interno un tentativo di truffa.
LETTERE ALLA REDAZIONE (RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO):
Stavo navigando su Internet per lavoro, consultando il sito ufficiale di una ditta di livello europeo, quando all’improvviso lo schermo del computer è diventato nero ed è apparsa una pagina marchiata con il logo della Polizia di Stato in cui mi si avvisava che il mio pc era stato bloccato per questioni di sicurezza, in quanto risultava un uso da parte mia illegale della rete. Mi invitavano a pagare una multa di 100 euro tramite bollettino postale per veder sbloccato il computer –racconta un nostro concittadino, recente vittima di una truffa informatica diffusa e ormai conosciuta dalle Forze dell’Ordine- Ho subito contattato la Polizia di Stato, che mi ha spiegato che si trattava di una truffa informatica diffusa. Mi hanno detto di non pagare niente e di contattare un tecnico per la rimozione del virus. Per fortuna, grazie alla consulenza di qualche amico esperto, sono riuscito a risolvere il problema con l’uso di un antivirus più potente di quelli tradizionali. (LETTERA FIRMATA)