Le banche ed i mutui: un viaggio per capire nel dettaglio cosa è cambiato nel corso degli anni e cosa, invece, ancora sarà destinato a cambiare.
Le banche concedono il 47% di mutui in meno rispetto al 2010. Diventate snob? Loro dicono prudenti. Perché i quattrini che prendono a prestito allo 0.75%, preferiscono investirli in attività finanziarie più sicure, piuttosto che fare credito a famiglie ed aziende in difficoltà. Eppure c’è stato un momento in cui di mutui ne hanno concessi molti, troppi, ed è proprio il motivo per cui oggi ci troviamo a fare i conti con la nostra cara crisi. Siamo nei primi anni 2000. Come oggi, anche allora le banche americane potevano prendere a prestito ad un tasso davvero irrisorio (1%) ed andavano in cerca di buoni investimenti. Li hanno trovati nel settore immobiliare, dove hanno incominciato a concedere mutui a famiglie con due stipendi ed un posto di lavoro sicuro, ma anche a famiglie monoreddito con lavoro precario. Se nonché, come era plausibile, molte famiglie non sono più riuscite a pagare la rata. Le case rimesse sul mercato hanno incominciato ad essere troppe ed il loro prezzo ha incominciato a scendere. Con i prezzi così bassi, anche chi continuava a pagare il mutuo non vedeva più l’utilità di averne uno da 200.000 dollari quando la casa ora ne valeva solo 120.000. E smetteva anche lui di pagare. Le banche si sono trovate così con una montagna di soldi presi a prestito al famoso 1% e che non sarebbero riuscite a restituire. Bancarotta. Ecco come tutto è cominciato. Benvenuti nella crisi, dove chi paga è la gente comune.