Inter,Juventus e Roma pronte per il ritorno degli ottavi di finale
Non sarà facile, ma fino al fischio finale è d’obbligo crederci. Quella che sta per iniziare è certamente una settimana importante per il nostro calcio, ed in modo particolare per Inter, Juventus e Roma che si preparano a vivere il ritorno degli ottavi di Champions League con un’unica parola d’ordine: ‘Vietato sbagliare!’. Ma analizziamo singolarmente le tre sfide che ci attendono. José Mourinho e l’Inter non avranno vita facile in Inghilterra contro Sir Alex Ferguson ed il suo Manchester United. Dopo lo 0 - 0 della gara di andata, a San Siro, la qualificazione è, comunque, un traguardo possibile per i nerazzurri, ovviamente se si scenderà in campo con la giusta concentrazione e grinta. Non si dovranno commettere gli errori dei primi 45 minuti dell’andata e, soprattutto, Zlatan Ibraihmovic dovrà finalmente dimostrare di essere un campione anche in Europa. In salita, visto che dovranno rimontare allo svantaggio (entrambe per 1 - 0) delle sfide d’andata, le partite di Juventus e Roma che avranno, nonostante tutto, il vantaggio di giocare in casa, tra il ‘tifo amico’. Il tecnico dei bianconeri, Claudio Ranieri, si affiderà ad alcuni dei suoi uomini più rappresentativi per recuperare il gol di svantaggio e cercare di battere il Chelsea, ottenendo, così, il passaggio al turno successivo. Ci vorrà una gara di sostanza e carattere per un’impresa che potrebbe riportare la Juventus tra le migliori d’Europa. I bianconeri ce la possono benissimo fare: ricordarsi il Real Madrid! Ultima delle italiane in corsa la Roma di Luciano Spalletti. Dopo l’1 - 0 di quindici giorni fa e dopo una prova per alcuni aspetti ‘sotto tono’, per i giallorossi è arrivato il momento di fare sul serio. L’Arsenal non starà, certo, a guardare, ma se i fuoriclasse romanisti scenderanno in campo con il giusto carisma, allora il passaggio ai quarti potrà essere ‘cosa fatta’. Non dimentichiamoci che lo scorso anno la Roma è stata l’unica delle ‘nostre’ a salutare per ultima proprio la Champions League.
Comodità e servizi per i tifosi,
mentre chi si muove per lavoro...
Qui di seguito la lettera che ci è arrivata in redazione, all’indomani della gara di andata di Champions League, tra Inter e Manchester United. A scriverla è un cittadino di Inveruno che vuole porre l’attenzione, interrogandosi sulla situazione che si è venuta a creare poche ore prima del fischio d’inizio nelle vie di Milano.
‘Milano. P.le Lotto. Tardo pomeriggio di ieri (24 febbraio). Uno degli snodi centrali per numerosi pendolari - cioé lavoratori con la sfortuna di lavorare a Milano - è invaso dai tifosi inglesi arrivati direttamente dalla Gran Bretagna per assistere alla partita di calcio tra Inter e Manchester United. E’ il caos! Sirene e lampeggianti spadroneggiano per la piazza, talora superati, quanto a frastuono, dalle grida quasi inumane dei tifosi inglesi che, per l’eccitazione dovuta all’incombente sfida calcistica e, probabilmente, dal troppo bere, paiono bestie inferocite. Il traffico è impazzito: suoni di clacson, code di autovetture e ciclomotori ovunque invadono anche le corsie dedicate ai mezzi pubblici, mezzi per i lavoratori pendolari di cui sopra. Ebbene, a differenza dei tifosi scortati dalla Polizia e stipati in bus corazzati, prediposti dall’Azienda di Trasporti, i pendolari attendono pazienti la loro corsa che, con grande fatica ed in ritardo, li porterà finalmente a casa, dopo una giornata intensa di lavoro. Mi chiedo se sia davvero necessario che lo Stato Italiano, mediante l’ausilio della Forza Pubblica e dell’Azienda Trasporti milanesi, debba garantire ai tifosi in trasferta (e non) tutte queste comodità, lasciando invero privi di tutela dei cittadini che si muovono per lavoro, contribuendo quindi, anche se indirettamente, allo sviluppo socio-economico del Paese. Mi chiedo se i costi del servizio d’ordine garantito per questo tipo di eventi non debba essere integralmente sostenuto dai relativi Club sportivi, i quali alla fine sono i soli a giovarsi del redditizio business legato al gioco del calcio. (Lettera firmata)