Viglio e Invernizzi: uno dei due sarà il prossimo sindaco della città. Tempo di ballottaggio, intanto pareri e opinioni dei tre sconfitti al primo turno.
Magenta è ancora in attesa di conoscere, o meglio, di votare il suo nuovo sindaco. Il verdetto del primo turno, infatti, è stato solo parziale: Marco Invernizzi, candidato per Pd, Idv, SEL e Sinistra Unita per Magenta andrà al ballottaggio con il 38,35% dei consensi ottenuti, contro Tino Viglio, candidato di Pdl e Udc, che è stato scelto dal 34,05% degli elettori. Bassa l’affluenza, attestata al 66,96%, quasi dieci punti percentuali in meno rispetto alle scorse amministrative, e pochi i consensi riscossi dalle due liste civiche, che dovevano essere la grande sorpresa di questa tornata elettorale, mentre il candidato della Lega Nord, Simone Gelli, appoggiato dalla civica ‘Lavorare per Magenta’, si è fermato sul 15,88%. La sfida continua domenica 20 e lunedì 21 maggio per il ballottaggio: vediamo cosa pensano dello scontro i due diretti interessati e, soprattutto, a chi consigliano di dare preferenza, tra Invernizzi e Viglio, i tre candidati esclusi dai giochi rivolgendosi ai magentini.
I DUE SFIDANTI:
NATALE MAURIZIO VIGLIO - “Siamo decisamente soddisfatti del risultato ottenuto al primo turno - dice Viglio - Il Pdl si è riconfermato primo partito di Magenta, è la coalizione che Invernizzi rappresentava ad aver portato il candidato ad ottenere il maggior numero di preferenze. Tenendo conto delle forze in campo, quindi, il distacco non è assolutamente incolmabile. Abbiamo chiuso un accordo, pur senza apparentamento, con la Lega Nord. Inoltre, ci stiamo muovendo per portare tutti gli amici che non si sono recati alle urne in occasione del primo turno a votare durante il prossimo ballottaggio”.
GIAN MARCO INVERNIZZI - “Naturalmente siamo soddisfatti, abbiamo ottenuto il 38,35% dei consensi e abbiamo ricevuto molteplici attestati di stima e di incoraggiamento a proseguire nella direzione che abbiamo scelto fin dall’inizio - afferma Invernizzi - Per il ballottaggio ci presenteremo agli elettori senza fare apparentamenti, che crediamo siano un modo di fare politica che non ci appartiene: cercare di vincere a tutti i costi non è coerente con quanto detto sin qui, vogliamo il consenso però senza perdere il rispetto e la stima di chi ci ha già votato e di chi ci sceglierà il 20 e 21 maggio”.
PARERI E CONFRONTI PRIMA DI TORNARE ALLE URNE: GELLI, BASILE E PRATO
SIMONE GELLI - “Il risultato è certamente per me motivo di orgoglio e soddisfazione. In un momento oggettivamente difficile per il mio Movimento Politico, dipendente non certo da vicende politiche locali, ma nazionali, l’essere riusciti a distinguerci a livello provinciale è un’iniezione di fiducia e stima per quanto fatto in questi 10 anni in Amministrazione. Al ballottaggio, pur rispettando la scelta della Lega di lasciare liberi di scegliere e di non fare apparentamenti, mi recherò a votare per il Centrodestra. Ho letto il programma del Centrosinistra, mi sembra valido, ma purtroppo è destinato a restare lettera morta, perché non tiene conto della difficile situazione economico - finanziaria che i comuni attraversano”.
MARIANGELA BASILE - “Soddisfatti. Siamo il quarto partito più votato di Magenta, pur senza essere un partito. Sappiamo per certo anche che siamo stati oggetto di una campagna denigratoria da parte del Pdl, quindi siamo ancora più contenti del risultato. Ai nostri elettori diciamo di scegliere da soli, con la loro testa, quale candidato votare al ballottaggio perché si avvicina di più alle loro aspettative”. Lina Giordano, coordinatore di zona di FLI e nella lista ‘Mariangela Basile per Magenta’, continua: “Abbiamo basato la campagna elettorale sulla non continuità con l’attuale giunta. Agli elettori di FLI diciamo di seguire questa discontinuità e di non scegliere il candidato sindaco che rappresenta, di fatto, la giunta uscente”.
SERGIO PRATO - “Abbiamo avuto un buon riscontro per essere la prima volta che ci presentavamo alla città. C’è da considerare anche che i nostri mezzi erano di molto inferiori a quelli degli altri, abbiamo fatto l’impossibile per farci conoscere e siamo stati premiati. Il risultato, superiore a quello di molti partiti consolidati. Ci preoccupa l’alta percentuale di chi non ha votato: ci eravamo posti come alternativa ai partiti proprio per superare il disagio della gente verso la politica, un disagio che proviamo anche noi. Ai nostri elettori, per il ballottaggio diciamo di andare a votare, ma non diamo indicazioni: saranno i magentini a scegliere con coscienza la persona che più si avvicina alla loro idea di città”.