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Punture di Spillo

"Vattene Monti!"

Il presidente del consiglio sta distruggendo la nostra nazione. Da quando è salito al potere non ha fatto altro che aumentare le tasse e inventare nuovi tributi e balzelli. Altro che ‘Salva Italia’, questo governo la sta facendo affondare. Si è presentato come un governo di tecnici, diversi dalla vecchia politica a cui ormai ci siamo abituati, eppure non è stato capace di agire molto diversamente dagli altri. A questo punto, dopo diversi mesi di operato, stanno diminuendo i consensi e quella ventata di nuovo che il nuovo esecutivo doveva portare sembra già puzzare di vecchio. Da molte direzioni si chiedono miracoli a questo governo, con lo spauracchio del voto anticipato.
Di fronte a tutto questo, Monti chiede tempo, ma forse il tempo non ce l’ha. Il suo è un governo a termine, anzi, a breve termine. La ormai famosa spending review, che Giarda doveva realizzare, sembra essere stata un buco nell’acqua e ora viene in soccorso il super tecnico Bondi, nella speranza che possa realizzare il miracolo che fino ad ora il governo non è stato capace di fare. Ma è proprio così?
Una certezza c’è. È necessario e urgente tagliare la spesa pubblica! Non c’è altra soluzione per risanare l’economia senza cadere nella recessione. Al momento, Monti ha percorso la via più semplice, almeno in apparenza: aumentare le tasse. L’altra strada, quella dei tagli, è tutta in salita. Sì, perché i tagli dovrebbero toccare sempre ‘altri’: altri uffici, altri ministeri, altri partiti. Di fronte alla prospettiva di tagli e sacrifici, la classe politica (o la casta, come viene definita ai nostri giorni) si ritira in trincea, solleva barricate che le permettano di mantenere e difendere diritti e privilegi acquisiti in anni e anni di malagestione della cosa pubblica. Se sacrifici ci devono essere ci siano, ma per tutti!
Allora in molti italiani stanno dicendo ‘Monti vattene!’. Se ad un governo non è permesso di lavorare perché viene tenuto in ostaggio nelle sue decisioni e scelte dai partiti dell’attuale maggioranza, allora non rimane altro da fare che terminare l’esperienza.
Rimane solo una perplessità: dopo Monti cosa ci potremo aspettare? La risalita della china è ancora lunga e faticosa. È facile per i partiti, che vivono in una continua grande campagna elettorale, promettere la fine dei sacrifici e la ripartenza dell’economia. Forse scordano che a sinistra o a destra, prima al governo sedevano loro. E la situazione in cui ci troviamo, in ampia misura, è merito della loro cattiva politica. Quelli che ora vogliono demonizzare questo governo non si dimentichino il passato.

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