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Magnago

Crocifisso e una croce nei boschi

Li ha trovato, l'altro giorno, un cittadino. Insieme anche undici vasi di rame e bronzo. Recuperati dalla Polizia locale, che sta, ora, svolgendo tutte le verifiche.

Un crocifisso in bronzo, accuratamente rifinito in tutte le sue particolarità, ed una croce, invece, più semplice ed in metallo, ma anche undici vasi (bronzo e rame), di forme e dimensioni differenti. Abbandonati tra gli alberi e l’erba, in una zona periferica di Magnago. Non voleva credere ai suoi occhi quel cittadino che, pochi giorni fa, li ha visti perchè a tutto avrebbe potuto pensare (rifiuti o materiali di vario tipo e genere, purtroppo ormai una triste consuetudine lasciarli nei boschi), non certo di trovarsi davanti ad una simile scoperta. Subito la segnalazione alla Polizia locale, con gli agenti che hanno, prontamente, raggiunto il luogo indicato, ritrovando, così, gli oggetti. Il crocifisso, la croce ed i vasi erano in fondo alla via Magellano, una delle strade esterne del paese, nascosti sotto un telo, ma, ad eccezione di alcune parti, ancora perfettamente intatti. Molto probabilmente rubati in qualche camposanto o chiesa, magari proprio nel nostro territorio, forse nella vicina provincia di Varese o, addirittura, in una zona diversa e, poi, abbandonate da noi, intanto il comandante William Viola ed i suoi uomini stanno svolgendo tutti i necessari accertamenti e le ricerche, proprio per avere un quadro preciso e dettagliato della situazione e, soprattutto, per cercare di rintracciare, da una parte, chi li ha portati lì, dall’altra i legittimi proprietari. “Il crocifisso, la croce ed i vasi – spiega lo stesso comandante Viola – sono stati, immediatamente, recuperati e portati in ufficio per essere catalogati, successivamente ci siamo mossi diramando la segnalazione alle stazioni Carabinieri ed ai vari comandi di Polizia locale, nella speranza che si possa arrivare, in breve tempo, a capire dove tali oggetti sono stati prelevati e, soprattutto, a chi appartengono, in modo da poterli restituire”. Le indagini proseguono, fino ad oggi, però, l’unica certezza sembra essere, appunto, che i suppellettili sacri siano il bottino di uno o più furti commessi nelle scorse notti e ancora prima, e che i malviventi, una volta messi a segno i colpi, abbiano, poi, raggiunto la cittadina del Castanese e qui si siano sbarazzati dell’intero materiale, forse preoccupati di poter essere scoperti e fermati. Un mistero, insomma, che le verifiche dei vigili urbani magnaghesi, già nelle prossime ore, potrebbero, dunque, svelare.

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