Le farfalle vincono lo scudetto vincendo gara cinque al tie break (16-14) in una serata densa di emozioni. Le bustocche centrano uno storico "triplete"
La Yamamay Busto è campione d’Italia! Non sono bastate quattro partite di playoff contro la coriacea Villa Cortese dell’ ex tigrotto Aliverti per decidere chi fosse la regina d’Italia e non sono bastati nemmeno quattro set dello spareggio di gara cinque svoltasi ieri sera in un PalaYamamay esaurito in ogni ordine di posto. Ben 5217 spettatori presenti con circa quindicimila richieste che non hanno trovato accoglimento per un sold out che ha messo in crisi persino l'organizzata struttura media-marketing della società di Michele Forte.
Sì è giunti al tie break per rompere l’equilibrio che aveva caratterizzato la gara. Sul finale Busto ha vissuto il dramma per una palla match concessa alle cortesine. Si era sul 14 a 13 e la palla è pericolosamente danzata nel campo biancorosso. Sugli spalti, fin a quel momento densi di colori, calore , passione e speranze, è calato il silenzio, i cuori si sono fermati per qualche istante e gli occhi seguivano con terrore la palla che veniva addomesticata dalle bustocche con guanti di velluto, quasi fosse stata una bomba pronta ad esplodere al minimo scossone. Per lunghi attimi sembrava che il sogno fosse finito e che il destino di perdenti dei bustocchi, spesso legnati proprio a un passo dal traguardo, presentasse ancora una volta il conto.
Poi, con un’abile controllo della tensione e con la determinazione propria di questa squadra che mai perde la testa, la palla è stata rimandata in “Villa”, rompendo qualche certezza e riaprendo le porte della partita.
La Yama approfittava di un errore delle ospiti portandosi sul 15 a 14 scatenando il pubblico che finalmente vedeva il traguardo a portata di mano.
Palla alta per Aneta Havlickova, la”bumbasina”di Busto, lanciarazzi di grande potenza e autrice di una prestazione da “all star game”, decollava in cielo e tirava una bordata impressionante che rompeva tutti i vetri della Villa e accendeva in cielo sei nuove stelle tricolori che per un anno illumineranno la Busto sportiva.
In campo si scatenava una festa incredibile e attesa da decenni e finalmente il tricolore veniva cucito sul petto delle indomite farfalle.
Siamo orgogliosi di una società che ha saputo seminare con attenzione i semi della vittoria, coltivandoli con pazienza ed attenzione nel tempo, fino a centrare il “triplete”: Coppa Italia, Coppa Cev e Scudetto. Una marcia trionfale condotta sottotraccia come piace al silenzioso stratega Carlo Parisi, un uomo che ha saputo mantenere vivi il corpo e la mente delle sue farfalle provate da mille battaglie, portandole sulla vetta più alta d’ Italia e d’Europa.
Orgogliosi del presidente Forte che ha inseguito il sogno senza mai rimanerne prigioniero. Le sconfitte gli hanno insegnato molto e lui con umiltà ha imparato tanto fino a trovare la giusta ricetta per la vittoria.
Orgogliosi di una società modernamente organizzata, che ha prodotto spettacolo per un anno intero e ha creato un big event fantastico in occasione dei play off, Organizzazione perfetta in campo, e-commerce on line per la vendita dei biglietti, supplementari ospitality room per accogliere la stampa nazionale accreditata, celerità di informazioni agli addetti ai lavori, special confort garantito al pubblico grazie ad un Palabombonera che ha rubato l’occhio a tutti gli ospiti. Ospiti trattati con i guanti fuori dal campo, ma letteralmente presi a pallate sul campo. Solo una sconfitta in casa in tutto il campionato avvenuta peraltro in gara due del play off, per il resto solo asfaltate con doppio manto di cemento per chi osava mettere in dubbio la supremazia della regina biancorossa.
Orgogliosi di queste ragazze, che hanno saputo resistere al logorio psicofisico dovuto alle mille battaglie sostenute, trovando l'ultimo respiro per mettere a terra la palla che fa volare in cielo Busto.
Orgogliosi di questi tifosi che hanno affollato il Palatricolore, regalando un immenso show fatto di striscioni fantasiosi che accendevano l'ironia, l'educata provocazione e l' adrenalina della competizione. Tifosi impagabili che hanno sopportato lunghe code pur di esserci.
Tifosi che hanno trasformato il PalaYama in un catino bollente di calore e fuoco, per trascinare all'inferno Villa Cortese. Ci sono riusciti perfettamente, ragalndo il Paradiso alle farfalle biancorosse. Il fattore campo è stato perfettamente interpretato dagli spettatori, trascinati dal mitico speaker Broglia, che dettava i tempi, richiamava le forze sugli spalti, lanciava l'urlo di guerra, quel "murone" che veniva accompaganto dalla ritmica gestualità delle braccia quasi ad interpretare la famosa "Haka" degli All Blacks.
Alla fine la danza maori ha stregato le avversarie, che seppur brave a trascinare le campionesse d'Italia fino all' ultimo punto disponibile, nulla hanno potuto al cospetto di un mix, tecnico, tattico, ambientale ed organizzativo, proposto dalla società biancorossa, che nulla ha tralasciato per arrivare alla vittoria.
Busto si vanta del "triplete"....per Villa Cortese "zero tituli"......e il derby non poteva finire meglio per i bustocchi....