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Attualità

Fondo di solidarietà per famiglie

Da parte di tanti cittadini un piccolo gesto di solidarietà reciproca

Sono stati circa duecento i partecipanti che hanno accolto, durante la serata di venerdì 20 marzo, l’invito del Cardinale Dionigi Tettamanzi e dei sacerdoti dell’Unità Pastorale di Cuggiono, Bernate, Casate e Castelletto. Nonostante la ventosa e fredda serata, nel suggestivo Chiostro di Bernate, davanti ad un bellissimo Crocifisso illuminato, si è tenuta una veglia, durante la quale si sono alternati momenti intensi di preghiera, di riflessione e di condivisione. Non sono mancati i canti, tra cui ‘dove troveremo tutto il pane’ e la visione di un video, con il famoso ‘discorso della luna’ di Papa Giovanni XXIII. Al termine dell’incontro, presso il pozzo al centro del Chiostro, un importante gesto di solidarietà, destinato al Fondo Famiglia Lavoro, con il quale sono stati raccolti quasi cinquemila euro. Per meglio esprimere le intenzioni del nostro Arcivescovo, non resta che utilizzare le parole pronunciate, durante l’incontro, dal Decano Don Franco Roggiani, in riferimento al Vangelo di Matteo della moltiplicazione dei pani e dei pesci: “Da quel giorno la Chiesa non ha più smesso di procurare i cinque pani e due pesci alla fame dell’umanità, fiduciosa che il Signore farà quello che manca ai suoi sforzi. Una lunga storia di condivisione e solidarietà con l’uomo: così può essere definita la nostra storia di cristiani, la storia della Chiesa. Se l’uomo ha fame di conoscenza, la Chiesa ha inventato e inventa scuole e università, se l’uomo ha fame di salute, la Chiesa ha inventato e inventa ospedali, se l’uomo ha fame di vicinanza e amore, la Chiesa ha inventato e inventa centinaia di Madri Teresa, se l’uomo ha fame di pane ha inventato e inventa forme innumerevoli di solidarietà, se l’uomo ha fame di vita e di eternità, la Chiesa offre la speranza che è stata donata anche alla sua povertà: Cristo stesso vincitore della morte. Le invenzioni della Chiesa vengono dalla fiducia nella vocazione del Signore a dar da mangiare alle folle, nonostante la sproporzione dei mezzi rispetto ai bisogni. […] Anche in questa circostanza il nostro Arcivescovo, e con lui tutti noi, ha un sogno. Agli occhi di ogni persona di buon senso, il Fondo di solidarietà che l’Arcivescovo propone appare insignificante rispetto alle necessità delle tante famiglie che vedono qualcuno dei loro componenti perdere il lavoro. Può sembrare una battaglia persa quella a cui il nostro Vescovo ci chiama. Eppure noi confidiamo nel Signore che farà il resto. E già lo sta facendo. […] E’ dunque con lo stesso spirito degli apostoli che hanno messo a disposizione i cinque pani e i due pesci che anche noi stasera gettiamo nel pozzo della solidarietà il poco di cui disponiamo per sfamare la povertà dei nostri fratelli meno fortunati”.

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