Con 495 'sì' e 88 'no' il governo Monti ottiene alla Camera la fiducia sul decreto 'salva-Italia'. Via libera dunque per quanto riguarda pensioni, agevolazioni alle imprese, lotta all’evasione, IMU e riduzione dei costi degli apparati. Gli interventi correttivi rispetto al testo uscito dal Consiglio dei Ministri riguardano la copertura dall’inflazione per le pensioni fino ai 1400 euro, la riduzione dell’imposta sulla prima casa per le famiglie numerose, l’aumento del prezzo delle sigarette e dell’accisa sui carburanti. Introdotti anche un contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro ed il prelievo dello 0,76% sugli immobili situati all’estero. Da sottolineare anche la definizione di un tetto massimo per gli stipendi dei dirigenti statali ed un ulteriore aumento delle aliquote contributive su commercianti ed artigiani. Un po’ di insoddisfazione per l’alleggerimento della tassazione del lusso e le mancate liberalizzazioni, tra le quali quella dei farmaci di fascia “C”, argomento sul quale il governo ha però intenzione di andare a fondo. Passata la manovra “lacrime e sangue” si attendono ora per gennaio nuove misure per la crescita, così come dichiarato dal Ministro allo Sviluppo Economico Passera.