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Inveruno

"La sua vita, esempio per tutti noi"

Questa mattina, nella chiesa parrocchiale di San Martino, i funerali di Monsignor Luigi Belloli. Tante le persone presenti per l'ultimo saluto.

La pioggia che si placa, all’improvviso. E su, in cielo, un timido raggio di sole, che cerca di farsi largo tra le nuvole, quasi a voler dire “ci sono anche io”. In strada, invece, la gente, davvero tanta, nonostante sia un giorno lavorativo: le mamme ed i papà con i figli, i nonni con i loro nipotini e, poi, i giovani. Ci sono le autorità politiche, religiose e civili, le associazioni, la banda ed i Consigli pastorali. C’è l’Arcivescovo di Milano, Angelo Scola, il Vescovo di Anagni – Alatri, Lorenzo Loppa, ed il Cardinale Emerito Dionigi Tettamanzi. Stretti gli uni agli altri, come in un grande abbraccio, Inveruno, ma, in fondo, l’intero territorio, questa mattina, erano nella chiesa Parrocchiale di San Martino, per l’ultimo saluto a Monsignor Luigi Belloli. Il “loro” Monsignore, l’uomo capace di annunciare il Vangelo con il sorriso, guidando generazioni di ragazzi, oggi divenuti grandi, e di stare vicino agli anziani, agli ammalati, ai fedeli tutti. Una vita intera, la sua, dedicata a diffondere la parola del Signore, un esempio ed un punto di riferimento, fin da quel lontano 1946 quando venne nominato sacerdote. Il primo passo di un importante percorso che lo ha portato nel corso degli anni ad accumulare varie esperienze ed a relazionarsi con realtà e luoghi differenti, per poi, il 6 gennaio 1988, essere consacrato Vescovo di Anagni – Alatri. Un incarico nuovo, che lo stesso Monsignor Belloli ha saputo valorizzare, grazie alle sue qualità e capacità pastorali e umane, che lo hanno sempre contraddistino durante tutto il cammino di fede e religione, ed a cui si è profondamente dedicato con lungimiranza e particolare attenzione fino al momento della pensione, con il conferimento della nomina di Vescovo Emerito di Anagni – Alatri e, quindi, il ritorno nella “sua” Inveruno (il paese dove era nato e cresciuto). Che, però, non ha significato di per sé riposo, anzi, non mancavano celebrazioni, anche in paesi del circondario, che non lo vedessero impegnato nell’annunciare il Vangelo. “Un autentico testimone della parola del Signore. Ora ci sentiamo tutti un po’ orfani, ma sappiamo che continuerà ad accompagnarci, a benedire il nostro paese, le sue famiglie, le attività e ci sosterrà nel nostro impegno quotidiano per realizzare una società giusta e sinceramente umana, come ci insegnava e ci trasmetteva. I suoi insegnamenti e il suo essere sempre presente ci accompagneranno in ogni istante”. Il pensiero del sindaco Maria Grazia Crotti e delle molte persone presenti. Un pensiero speciale, per una persona speciale.

La notizia della morte e il suo passato inverunese

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