I dipendenti della 'Giovanni Crespi', lunedì hanno manifestato fino al Palazzo Municipale. Qui c'è stato un incontro con il sindaco, per chiedere che si faccia qualcosa.
La ‘Giovanni Crespi’ di Buscate, azienda storica del Castanese un tempo leader nel mercato della plastica, rischia seriamente di veder compromessa la propria attività futura, se la proprietà non rivedrà la decisione di attivare la procedura di mobilità per 77 dei 174 dipendenti attuali che si trovano in cassa integrazione straordinaria.
“Comprendiamo la situazione di difficoltà che sta attraversando la fabbrica - spiega il Segretario della FEMCA CISL Legnano Magenta Vito Zagaria - tuttavia, questa è una forzatura bella e buona. Riteniamo, infatti, che vi siano altri ammortizzatori che potranno essere attivati così da salvare l’occupazione e, ancor di più, non pregiudicare le prospettive di ripresa della ‘Giovanni Crespi’”. L’azienda buscatese è ormai da qualche anno che ha iniziato il suo processo di ridimensionamento – un tempo qui erano occupati anche più di 600 lavoratori – con l’avvio della cassa integrazione straordinaria che scadrà, appunto, alla fine di quest’anno. “Siamo fiduciosi – sottolinea Zagaria – che attraverso l’impegno congiunto con il mondo delle istituzioni e la stessa azienda si possa trovare una soluzione alternativa a quella prospettata così da tutelare l’occupazione dello stabilimento”. Da qui la manifestazione indetta per ieri (24 ottobre) con un corteo che è partito dal piazzale della stessa azienda, per arrivare, poi, in Comune, dove una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal sindaco Marina Teresa Pisoni. “Insieme all’Amministrazione Comunale – continua il Segretario della FEMCA CISL Legnano Magenta – chiederemo alla Regione Lombardia di rinnovare gli stanziamenti per la cassa integrazione in deroga (ad oggi non previsti) anche per tutto il 2012, così che ci possano essere i presupposti per la conferma di questi ammortizzatori sociali”. In quest’ottica i delegati della FEMCA CISL Legnano Magenta chiederanno a breve un incontro in Regione, così da essere ascoltati dalla Commissione IV° Attività Produttive e Occupazione. “Vogliamo arrivare ad una soluzione di buon senso – conclude Zagaria – in caso contrario, la protesta proseguirà. Non escludiamo in tal senso di rivendicare anche il contratto di solidarietà come ‘extrema ratio’ per riuscire a salvare i 77 posti di lavoro”.