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Nosate, Turbigo

Tuffi dal ponte. Scattano le multe

Polizia locale in prima linea. Staccate anche 12 sanzioni per alcuni locali pubblici, su somministrazione di bevande e alimenti e per la diffusione sonora.

Tuffi vietati dal ponte: scattano le multe. Ne sanno qualcosa alcuni ragazzi, tutti minorenni, fermati dagli agenti della Polizia locale di Turbigo e Nosate, mentre si stavano arrampicando sulla struttura del Naviglio Grande, lungo la strada Statale, per tentare, poi, di tuffarsi in acqua. E che, appunto , sono stati sanzionati. Otto, in totale i verbali di violazione, perché come spiega il comandante Fabrizio Rudoni: “Questa manovra, oltremodo pericolosa e vietata, non ammette alcun tipo di tolleranza. Inoltre, stiamo anche valutando in che modo agire nei confronti di Anas poiché, nonostante da anni il Comune abbia chiesto con decisione di intervenire attraverso adeguati strumenti sullo stesso ponte, a tutela della pubblica incolumità, ad oggi la società proprietaria della struttura e, come tale, unico soggetto abilitato a mettere in atto misure preventive, non ha ancora posto in essere alcun accorgimento”. L’episodio dell’altro giorno, però, è solamente una delle tante attività messe in campo, in maniera costante, dai nostri vigili. Una vera e propria task force, con agenti in divisa ed altri in abiti civili, che il comandante ed i suoi uomini stanno portando avanti per controllare, verificare ed intervenire in caso di necessità, al fine di garantire e tutelare la tranquillità dei cittadini. Massima attenzione, dunque, sia alle periferie che ai centri abitati, quindi i luoghi maggiormente frequentati e gli esercizi pubblici. “Un impegno costante tutto l’anno, dal mattino fino alla sera e, in alcuni momenti della settimana, anche in orari notturni – continua il comandante Rudoni – Nei primi giorni di agosto abbiamo, infatti, svolto accertamenti minuziosi in tutti i punti di principale ritrovo e, adesso, stiamo procedendo con alcuni locali pubblici che, nonostante i nostri richiami e la nostra disponibilità nel coadiuvarli a livello burocratico, hanno pensato di svolgere la propria attività in modo non conforme alla normativa nazionale e regionale. Appunto per questo motivo abbiamo dovuto intervenire con una dozzina di verbali (all’incirca 6 mila euro di multe, oltre a denunce penali per disturbo della quiete) per quanto concerne la somministrazione di bevande ed alimenti, nonché per la diffusione sonora”.

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