Finisce un'era, quella dello Space Shuttle Atlantis che ha, ufficialmente, chiuso i battenti lo scorso 21 luglio. Un passato glorioso alle spalle e tante emozioni vissute.
Rientrato senza alcun problema l’ultimo Shuttle: il 21 luglio scorso, alle 11.56, infatti, lo Space Shuttle Atlantis, atterrando in Florida, al Kennedy Space Center, ha chiuso, ufficialmente, il sipario sul più grande vlivolo spaziale mai concepito. L’ultima missione, partita l’8 luglio, è giunta al termine dopo quasi 13 giorni. In trent’anni lo Space Transportation System è stata una splendida storia, ci ha fatto provare i sentimenti più diversi, dall’emozione dello spazio a portata di mano alle lacrime per i tragici incidenti, e ha rappresentato la forma più avanzata di trasporto spaziale. Da oggi tutto il programma Shuttle è già storia, ora l’unico veicolo in grado di raggiungere lo Spazio e quindi la Stazione Spaziale Internazionale che è stata costruita grazie alla grande capacità di trasporto delle navette, e la russa Soyuz. Se ci pensiamo siamo esattamente nella situazione di partenza nella corsa allo spazio. Quando lo Shuttle è entrato in servizio, il programma Apollo era già finito e l’unico modo per raggiungere l’orbita era affidato alle capsule Soyuz che, con i dovuti aggiornamenti, stanno funzionando egregiamente ancora adesso. In sostanza finisce un’epoca, lasciamo una marea di occasioni sprecate e di speranze disattese, ma si dice che ogni scelta è figlia del tempo in cui viene fatta e oggi, in un tempo di crisi globale, manca forse un po’ di lungimiranza da parte delle agenzie spaziali, ma che deve essere cercata in alcuni personaggi privati in grado di avviare progetti come La Space ShipTwo e i sistemi Falcon/Dragon. Il dado è tratto, non sono possibili ripensamenti (due navette sono già parzialmente smantellate e le linee di produzione dei serbatoi sono chiuse) e passerà molto tempo prima che un veicolo complesso come lo Space Shuttle possa raggiungere lo spazio…