La squadra di Guardiola distrugge il Manchester nella finale Champions. E adesso sono due coppe in 3 anni. Formazione stellare.
Hanno vinto i campioni, o come qualcuno li ha definiti, gli extraterrestri. Ma ha vinto, soprattutto, una squadra che è un livello superiore a tutte le altre. E non è solamente per il gioco (straordinario), bensì per le qualità dei singoli e per la classe che sa regalare ognuno. Messi, Xavi, Iniesta, Villa, Pedro, potremmo continuare all'infinito, e, poi, Guardiola, insomma in una sola parola: Barcellona. Dominatori in patria e fuori, come era, già, accaduto nel 2009 e come è successo nuovamente quest'anno. E se la finale di Champions League vinta ieri sera contro il Manchester United (la seconda in due anni per la banda guidata da Pep) è l'ultima ciliegina sulla torta, è, però, l'intera annata da incorniciare. Si è parlato tanto di Real Madrid, Milan, Inter, Chelsea, Bayern Monaco, Manchester United, solo per citarne alcune, ma tutte queste per arrivare ai livelli del Barca, beh... ne devono fare di strada! Guardiola è i 'suoi' sono, infatti, stellari (e non è un termine troppo forte, è la verità), come dimostra la Champions conquistata a Wembley, a spese di un Manchester praticamente privo di idee e, soprattutto, letteralmente spaventato dallo strapotere blaugrana, che ha preso in mano le redine del gioco al primo minuto e le ha lasciate al triplice fischio dell'arbitro. Mai un'incertezza, mai una disattenzione, mai un minimo di confusione. Solo così si vince in Europa e nel mondo. Dovrebbero prendere esempio in tanti, invece di limitarsi a criticare. Campioni con la 'C' maiuscola i giocatori, ma, in modo particolare, eccezionale Guardiola (cosa dire ad uno che in tre anni è riuscito a vincere dieci trofei). E, poi, brava, anzi bravissima la società che ha puntato e sta puntando sui giovani del vivaio... L'Italia prenda nota: solo, così, si può tornare a trionfare fuori dalle proprie mura.