Dopo i primi incontri i genitori delle scuole cuggionesi stanno raccogliendo le firme per esprimere il loro malcontento per l'aumento dei prezzi dei buoni pasto.
L’aumento del costo del buono pasto nelle scuole di Cuggiono continua a far discutere e a sollevare proteste tra i genitori. Da gennaio, il prezzo è salito da 5,80 a 6,50 euro a bambino (7,70 euro per i non residenti), insieme a un rincaro sulle tariffe dell’asilo nido. Una decisione che ha scatenato forti perplessità e richieste di chiarimenti, tanto che in questi giorni è partita una raccolta firme, sia fuori dalle scuole su carta, sia online, per chiedere maggiore trasparenza e un confronto con l’Amministrazione.
Due settimane fa, l’Assessore Serena Longoni aveva spiegato che il rincaro era dovuto principalmente all’aumento dei costi dell’appalto e alle dinamiche economiche attuali: “In particolare, si registrano aumenti significativi nei costi della manodopera, adeguati agli aggiornamenti contrattuali, e nelle materie prime”. Tuttavia, dopo un primo incontro tra Amministrazione e Comitato Genitori, la situazione resta poco chiara.
Il contratto con Cirfood scade il prossimo agosto e sul sito del Comune non risultano atti amministrativi relativi alla decisione, se non documenti del 2025. Secondo alcune testimonianze di genitori, l’approvazione della modifica del costo del buono pasto risalirebbe ai giorni prenatalizi. “La vera motivazione dell’aumento non è chiara – commentano diversi genitori – Non essendo legato a modifiche contrattuali, sembra che per coprire altri costi del sociale si sia deciso di colpire le famiglie con figli in mensa”.
Per coordinare le prossime azioni, un primo incontro plenario dei genitori si è svolto mercoledì 22 gennaio. Contestualmente, è in corso una raccolta firme sia fuori dalle scuole in formato cartaceo, sia tramite una petizione online. L’obiettivo è ottenere maggiore trasparenza e un confronto diretto con l’Amministrazione Comunale. In questi giorni è stata avanzata una richiesta ufficiale di incontro con le istituzioni, mentre non si escludono forme di protesta più incisive.
“Considerando il costo che il Comune dice di coprire, il prezzo del buono pasto è superiore a quello di alcuni ristoranti – tuonano alcuni genitori – Cambiare le tariffe in corso d’anno è assurdo, perché non comunicarlo a settembre?”.
Nel frattempo, alcuni stanno valutando di portare i figli a casa per il pranzo, mentre altri hanno fatto richiesta formale degli atti pubblici per verificare la legittimità delle decisioni prese. “Se è una scelta politica, lo si dica chiaramente, ma almeno ci sia trasparenza”, concludono i genitori.
Link per firme online: https://www.change.org/p/raccolta-firme-contro-l-aumento-delle-tariffe-d...