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Inveruno, Sapori, Sociale

Il record delle 7000 Piote...

Il dolce tipico si consolida, anno dopo anno, come binomio con la Fiera di San Martino. Quest'anno per Antico Forno Garavaglia una produzione davvero da record. E tanta solidarietà.

Chi visita e frequenta l’Antica Fiera di San Martino ormai non può tornare a casa senza il dolce tipico: la Piota: un dolce che veniva realizzato dai nostri nonni per fare un po’ di festa alla fine della stagione del duro lavoro nei campi. A partire dagli anni novanta, un gruppo di amici di Fulvio Garavaglia ha cominciato ad aiutare lui e suo padre Attilio a produrre, trasportare e offrire in Fiera il dolce. Da lì fu un vero successo che divenne subito anche occasione di beneficenza. Anche quest’anno, infatti, è stato possibile comprare la Piota, confezionata dal forno Fulvio Garavaglia, il cui ricavato è andato a favore di A.V.S.I., una tra le più importanti O.N.G. italiane che opera in tutto il mondo (Italia compresa), grazie all’associazione ‘In Opera’, che era presente con i volontari in uno stand nella zona commerciale. “Quest’anno è stato un vero record - ci conferma Lorenzo Garavaglia - siamo arrivati nei giorni di Fiera a produrre circa 7000 piote con due forni di produzione attivi dalle 5 del mattino alle 18 del pomeriggio. Forse complici le iniziative benefiche che abbiamo fatto con la ‘Piota da record’ per la parrocchia di Inveruno e gli aiuti alla Caritas di alcuni paesi vicini, abbiamo avuto richieste altissime, anche da fuori zona, fin quasi a Milano. Quest’anno poi, forse visto il tempo davvero da ‘Estate di San Martino’, i visitatori son stati tantissimi e siamo davvero felici che abbiano apprezzato e gustato questo dolce così caratteristico”. Un successo straordinario reso possibile da uno staff di volontari davvero strutturato: circa 80 persone che hanno organizzato, fin dai giorni precedenti, la gestione, organizzazione e vendita. “Il gruppo ‘In Opera’ è stato davvero prezioso - continua Lorenzo Garavaglia - per poter gestire lo stand nell’area commerciale e in centro. Nonostante l’aumento dei costi dei fichi e di altri ingredienti siamo riusciti a mantenere lo stesso costo e a permettere a tutti di portare a casa un po’ di Inveruno facendo del bene”.

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