Una nuova impresa sociale, denominata “Erasmo Service”, chiamata a occuparsi del servizio bar ristorazione al piano terra della ex Accorsi di via Girardi-Colombes che nasce con l’ambizione di diventare un punto di riferimento non solo per tutto il quartiere Canazza, ma per l’intero territorio.
Una nuova impresa sociale, denominata “Erasmo Service”, chiamata a occuparsi del servizio bar ristorazione al piano terra della ex Accorsi di via Girardi-Colombes che nasce con l’ambizione di diventare un punto di riferimento non solo per tutto il quartiere Canazza, ma per l’intero territorio. La novità è stata presentata oggi dai vertici della Fondazione Sant’Erasmo, il presidente Alberto Fedeli e il direttore, Livio Frigoli, negli spazi in via di completamento che ospiteranno il bar-ristorante chiamato “Terzo tempo”. Nella stessa occasione si è fatto accenno anche al servizio di Cure domiciliari per il quale la Fondazione Sant’Erasmo ha da poco ricevuto il via libera regionale e che va aggiungersi ai servizi e progetti sul territorio già attivi, alla consegna pasti a domicilio per il Comune di Legnano, alle progettazioni regionali sulla cura dell'anziano solo e in situazione di bisogno e sull'invecchiamento attivo
Nel settembre di quest'anno è stata costituita l’impresa sociale “Erasmo service” che ha come attività principale la gestione del bar-punto ristorazione che aprirà i battenti a metà dicembre al piano terra della ex Accorsi. L'idea di base è quella di sfruttare l’impresa sociale anche per potenziare alcuni servizi della RSA della Fondazione e che verranno gestiti attraverso questa nuova realtà: proprio per questo motivo la Fondazione Sant’Erasmo ha già lavorato per appaltare alla nuova impresa anche i servizi di pulizia e lavaggio delle stoviglie che oggi vengono gestiti esternamente.
“Erasmo Service srl è la nostra nuova “creatura” che nasce da precisa volontà della Fondazione – spiega il presidente di Fondazione Sant’Erasmo, Alberto Fedeli -. Non è un'impresa che nasce in autonomia, ma è il frutto di una strategia ben precisa della Fondazione che guarda al medio-lungo periodo e che punta a evitare che in futuro la Sant’Erasmo si trovi a lavorare in via esclusiva su quella che è la sua mission storica, che è quella della dell'ospitalità degli anziani, rischiando di trovarsi in difficoltà. Va subito chiarito: la mission originaria non si tocca,ma è proprio per preservarla e farla crescere che siamo obbligati a ragionare sull’andamento del mercato della residenzialità anziana, capire le criticità che in futuro potrebbero palesarsi e, di conseguenza, anticiparle. Ancora nell’ultimo anno il bilancio della Fondazione Sant’Erasmo evidenzia un equilibrio, un risultato importante che dopo il periodo Covid non era scontato: la Rsa conserva un valore delle rette che resta al di sotto della media del territorio e sta continuando a lavorare per bilanciarle, continuando a garantire un’elevata qualità del servizio. Per raggiungere questo obiettivo è necessario lavorare costantemente sulla razionalizzazione interna dei costi ma, guardando al futuro e a cosa sarà la Fondazione tra dieci anni, anche sulla diversificazione e sull’ampliamento dei servizi. Servizi, è evidente, che stiano comunque nella logica istituzionale e nella natura del Sant’Erasmo: servire il territorio”.
Il bar ristorante “Terzo tempo“ alla ex Accorsi è una scommessa che la Fondazione Sant’Erasmo ha accettato raccogliendo un’opportunità che è stata offerta dal Comune quando ha messo a disposizione gli spazi della ex casa di riposo recuperati e poi affidati alla Fondazione San Carlo: il bar ristorante, che avrà anche funzione di pizzeria, nasce con un'ambizione diversa da quella di creare semplicemente il “centro ristoro” dedicato alle funzioni della ex Accorsi.
“La Fondazione si è affidata per lo studio preliminare e per la predisposizione degli spazi a una società specializzata del settore – ha spiegato il presidente di Erasmo Service, Livio Frigoli -: l’ambiente e le finiture che caratterizzeranno il locale comunicano fin da subito un’attenzione al particolare e una cura speciali. Puntiamo a un mercato ampio, che può essere definito come organizzato a cerchi concentrici: abbiamo un primo livello minimo indispensabile, che è quello di servire in maniera adeguata il condominio della Ex Accorsi con i suoi ospiti residenziali dei piani superiori e i frequentatori della biblioteca comunale che troverà spazio al piano terra; il secondo livello è costituito, invece, dalla volontà di servire l’intero quartiere Canazza, che ha sicuramente la necessitò di identificare sul territorio un servizio di ristorazione come il nostro. Il terzo livello al quale puntiamo, infine, è quello di un territorio più ampio che integra Legnano ma anche i comuni vicini. Crediamo di avere strutturato un'offerta in grado di trasformare il locale in un punto di riferimento e di attrazione per un pubblico molto vasto”.
Il bar ristorante si sviluppa su una superficie di circa 200 metri quadrati e potrà contare su circa 80 coperti: durante i mesi estivi potrà essere utilizzato anche lo spazio all’esterno della struttura. Il personale della società, assunto direttamente da Erasmo Service, sarà composto da una decina di operatori, il 30% selezionato tra le categorie protette. L’apertura è prevista a metà dicembre.
“Non è un servizio di ristorazione fine a se stesso – prosegue il presidente Fedeli - , non è questa certamente la nostra vocazione, ma è il nostro contributo a realizzare un Hub sociale vero e proprio, curando, attraverso la ristorazione, una presenza che aggrega e crea aggregazione. Siamo prima di tutto “impresa sociale” e dunque non profit e mirata al coinvolgimento di lavoratori in fragilità. Il nostro obiettivo sarà anche quello di creare iniziative e situazioni che di intrecciano con la rete delle altre presenze nell'ex Accorsi, quali lo Spazio Incontro, la biblioteca”.
Perché “Terzo tempo”? In primis perché la presenza dei ragazzi del Parabiago rugby in residenza alla ex Accorsi - ora denominata spazio 27-B - ha richiamato alla mente il momento di condivisione a fine partita che proprio questo sport propone; di certo perché Terzo tempo richiama anche il concetto di terzo settore che la Fondazione Sant’Erasmo rappresenta; infine, perché anche per tutto il quartiere ci si augura un “terzo tempo”, un terzo momento che faccio seguito alla nascita dell’insediamento, al successivo momento di crisi e, infine, alla “rinascita” alla quale realtà come questa possono contribuire.
Da poche settimane la Fondazione Sant’Erasmo ha ottenuto da Regione Lombardia l’autorizzazione per operare sul territorio di competenza con il servizio di Cure domiciliari. Il servizio si va a inserire nel percorso che la Fondazione sta compiendo in questi anni e che si è concretizzato in una serie differenziata di progetti che hanno l’obiettivo di coprire le richieste di un’utenza anziana non solo sempre più ampia, ma anche maggiormente segmentata perché caratterizzata da bisogni profondamente diversi. Va sottolineato che non è solo il nome del servizio a cambiare: l'utenza della RSA è nota e composta da utenza, con gradi diversi di assistenza richiesti, ricoverata in struttura. Poi c’è l'utenza servita con i pasti a domicilio, vale a dire persone autosufficienti che vengono servite direttamente a casa loro e che non presentano criticità particolari. Dopo di che la Fondazione si occupa dell'utenza della RSA aperta, altre 90 persone inserite in categorie ben definite, che si tratti di invalidi o utenti affetti da demenza. Per quanto riguarda le cure domiciliari, infine, la Fondazione Sant’Erasmo andrà a coprire un segmento di utenza nel quale si affrontano, a titolo esemplificativo, situazioni acute post dimissioni o legate a situazioni contingenti e temporanee.
“Sono i segnali del nuovo ruolo assunto dalla Fondazione Sant'Erasmo. non più da tempo ospizio e neppure più solo RSA – conclude il presidente Fedeli -. La Fondazione si è aperta al territorio, già divenendo Ets e rivedendo la sua governance, divenendo protagonista del welfare locale a beneficio di tutta la città di Legnano e non solo; promuovendo iniziative, progetti e servizi capaci anzitutto di creare comunità e relazioni attorno ai bisogni e alle fragilità della popolazione anziana.
Quindi sì RSA, ma anche RSA aperta e ora anche il servizio di assistenza domiciliare, totalmente gratuito per gli utenti: a questo aggiungiamo progetti come la "Cura condivisa", finanziato da Regione Lombardia, svolto con altri enti partner e che si occupa di seguire 26 anziani in situazione di povertà, anche relazionali, ma anche il servizio di ascolto e accompagnamento di anziani e loro famiglie nella fasi più delicate del progressivo avanzamento della non autosufficienza e poi i servizi come quello di preparazione e consegna pasti a domicilio per anziani del Comune di Legnano. La Fondazione si sta insomma configurando come centro multiservizi per anziani, prevedendo e integrando servizi e iniziative a filiera per seguire i bisogni in evoluzione, anzitutto per superare le situazioni di solitudine. La Fondazione diventa così un player fondamentale per la realizzazione di quella assistenza territoriale che richiede approcci di rete e integrazione sociale così come sociosanitaria per rispondere a bisogni multidimensionali e capacità di coprogettare tra enti del terzo settore ed enti pubblici”.