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Milano

Orchestra veneta a Milano

Programma dedicato al Novecento con il primo concerto per violino di Bartók, solista Nurit Stark e la Suite dalla colonna sonora del Gattopardo di Rota.

L’80a stagione dei Pomeriggi Musicali, in queste settimane in cui l’Orchestra è impegnata nei teatri del circuito OperaLombardia, ospita al Teatro Dal Verme alcune compagini “amiche” per arricchire la proposta di ascolto.

Questa settimana, giovedì 7 novembre alle ore 20 (soltanto per il turno serale) la “platea verde” potrà ascoltare l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Francesco Cilluffo con la violinista Nurit Stark.

Il programma, concentrato su tre artisti simbolici del Novecento, prevede in apertura What the Wild Flowers Tell to Me trascrizione di Benjamin Britten da Gustav Mahler, quindi il Concerto n. 1 per violino e orchestra bb48a/sz36 di Béla Bartók e, nella seconda parte, la suite dalla colonna sonora del film Il Gattopardo (Suite) di Nino Rota.

Come sottolinea nelle note di sala Raffaele Mellace, «La musica in programma è permeata da un’inesausta vitalità. I suoi autori, o altri per loro, l’hanno ripresa in occasioni e contesti diversi, a testimonianza d’una qualità altissima, capace di vestire maschere sempre nuove e meritevole di riproporsi a pubblici altri, sottraendosi così, con ogni mezzo, all’oblio». Così Britten (grande appassionato di Mahler), in piena guerra nel dicembre 1941, trascrive il secondo movimento della Terza Sinfonia di Mahler, allo scopo proprio di promuovere la conoscenza di quel lavoro. Nel Concerto n. 1 di Bartòk, rimasto ignoto sino alla morte della dedicataria dopo la metà del Novecento, si nasconde un’altra pagina del compositore ungherese, i celebri Deux Portraits per orchestra op. 5. Infine, il terzo caso di riscrittura, sempre da musica propria, è il più complesso, poiché attraversa generi musicali molto diversi. Riguarda naturalmente Nino Rota, un autore per cui passeggiare tra i generi era un’abitudine e che, per la colonna sonora del film Il Gattopardo di Luchino Visconti, attinge non solo a sue composizioni colte ma ad altre pagine esistenti, come il valzer di Verdi inedito che costituisce la base del brano immortale per la scena del ballo tra Burt Lancaster/principe di Salina e Claudia Cardinale/Angelica.

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