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Salute, Sociale, Territorio

Ottobre e la prevenzione che salva

Ogni anno, solo in Italia, vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi di tumore al seno. Fondamentale resta il ruolo di una diagnosi precoce, in grado di individuare la presenza di cellule dannose prima che possano espandersi.

Una donna su otto si trova costretta a fare conti con una diagnosi di tumore. Secondo le stime di Fondazione AIOM ogni anno, solo in Italia, vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi di tumore al seno, ad oggi la neoplasia più frequente nel genere femminile per tutte le fasce d’età. E’ indubbio che i continui progressi della medicina hanno contribuito ad un calo del sei percento della mortalità, nonostante il continuo aumento dell’incidenza (+0,9 per cento ogni anno). Fondamentale resta il ruolo di una diagnosi precoce, in grado di individuare la presenza di cellule dannose prima che possano espandersi. La prevenzione deve cominciare a partire dai vent’anni in primo luogo con l’autopalpazione, una pratica che ogni donna deve essere in grado di effettuare in autonomia. Ulteriore strumento di screening è la visita senologica, consigliata sempre dai vent’anni, che consiste in un esame clinico eseguito da parte di un medico specializzato. Per le donne sopra i cinquant’anni è consigliata la mammografia. Negli ultimi anni la consapevolezza e la prevenzione verso questo tema hanno assunto un ruolo sempre più importante. In quest’ottica, ormai da diverso tempo, è stato istituito il ‘Mese della prevenzione’ che ha lo scopo di sensibilizzare ogni donna a prendersi cura di sé e ad adottare comportamenti che possono salvare la vita. Ottobre si tinge di rosa e vede tantissime città d’Italia promuovere iniziative e campagne gratuite di screening per raggiungere quante più donne possibili. Anche nel nostro territorio sono innumerevoli le realtà che scendono in campo per sostenere la causa, tra cui l’Associazione Salute Donna Onlus nata per volontà della sua fondatrice Annamaria Mancuso nel 1995 e che oggi può contare sul lavoro di 330 volontari, distribuiti in 25 sedi nazionali tra cui la sezione di Magenta. Grazie al prezioso contributo delle Amministrazioni locali, viene predisposta ogni anno una rete capillare di medici e volontari in grado di offrire visite gratuite senologiche, ginecologiche o di altro tipo preventivo.

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