9 ottobre 1963: quella data che, inevitabilmente, è e resterà per sempre stampata nella sua memoria. La voce rotta dall’emozione, gli occhi che ogni volta diventano lucidi e poi i ricordi, tanti, tantissimi nella testa e nel cuore. Perché Nella Bonafé, anche se ormai da anni vive a Castano, quando avvenne il disastro della diga del Vajont abitava proprio a circa una trentina di chilometri di distanza da quelle zone.
9 ottobre 1963: quella data che, inevitabilmente, è e resterà per sempre stampata nella sua memoria. La voce rotta dall’emozione, gli occhi che ogni volta diventano lucidi e poi i ricordi, tanti, tantissimi nella testa e nel cuore. Perché Nella Bonafé, anche se ormai da anni vive a Castano, quando avvenne il disastro della diga del Vajont abitava proprio a circa una trentina di chilometri di distanza da quelle zone. “Più precisamente a Sedico, in provincia di Belluno - racconta - Non dimenticherò mai i momenti successivi alla tragedia. Era tutto bloccato e tutto attorno si sentiva il suono delle sirene dei mezzi di soccorso e si vedevano appunto i soccorritori che andavano e venivano, per prestare aiuto e recuperare i
DISASTRO DEL VAJONT: "UN DOLORE ENORME"