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Musica

In ricordo di Giovanni Anfossi

Giovanni Anfossi era un esteta con una forte propensione al dandismo, la sua produzione musicale, è sopravvissuta quasi esclusivamente in veste manoscritta.

Il 27 ottobre 2024 il musicologo varesino (ma da anni residente a Sesto Calende) Matteo Mainardi parteciperà al XXXI Convegno Annuale della Società Italiana di Musicologia (SIdM) che avrà luogo a partire dal 25 ottobre presso il Conservatorio di musica “Luigi Cherubini” di Firenze.
In questa occasione presenterà una relazione dal titolo Giovanni Anfossi, il maestro di Arturo Benedetti Michelangeli.
Giovanni Anfossi (Ancona, 6 gennaio 1864 - Milano, 16 novembre 1946), discendente diretto di Pasquale Anfossi, è stato un pianista, compositore e didatta.
Studiò presso il Conservatorio di Napoli, si diplomò in pianoforte con Giuseppe Martucci e in composizione con Paolo Serrao; nel 1888 si recò a Verona e iniziò la sua attività di insegnante. Nel 1896 si trasferì a Milano e insegnò presso il Collegio Reale delle Fanciulle e in diversi istituti privati; venne chiamato a far parte delle commissioni d'esame in Conservatorio e collaborò con la "Gazzetta Musicale di Milano", fondò una propria scuola di musica, intitolata al celebre antenato.
Il suo più celebre studente fu il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli che studiò con Anfossi dal 1929 al 1939, sotto la sua guida si diplomò nel 1934 e partecipò al Concorso di Genova (1936), al Concorso Ysaye di Bruxelles (1938) e al Concorso di Ginevra (1939) che vinse, venendo definito da Alfred Cortot “il nuovo Liszt”: Anfossi curò un dettagliato portfolio di articoli giornalistici relativi a questi concorsi e ai diversi concerti che Michelangeli tenne tra il 1936 e il 1943, documenti che gettano nuova luce sull'inizio della carriera del grande virtuoso bresciano.
Tra gli altri allievi di Anfossi ricordiamo anche Renato Cohen, Rina Gallo, Tullio Macoggi, Agostino Orizio, Francesco Pasquinelli, Carlo Pestalozza e Nino Rota; spicca tra questi Luisa Baccara, sua allieva fino al 1910, che mantenne stretti rapporti con il maestro anche negli anni successivi; grazie a questo legame Giovanni Anfossi ebbe contatti diretti con Gabriele d'Annunzio, che omaggiò il musicista di alcuni doni, e fu proprio Anfossi a introdurre l'accordatore Cesare Augusto Tallone al Vittoriale degli Italiani.
Giovanni Anfossi era un esteta con una forte propensione al dandismo, la sua produzione musicale, è sopravvissuta quasi esclusivamente in veste manoscritta: comprende opere pianistiche, opere vocali da camera, musica cameristica, orchestrale e per banda, oltre a lavori teorici in forma di abbozzo.
L'intervento descrive in modo particolare l'archivio privato di Giovanni Anfossi, conservato dai pronipoti e ricco di documenti inediti di particolare importanza storica.
Matteo Mainardi, diplomato in clarinetto, si laurea in Lettere Moderne e quindi ottiene la laurea magistrale in Musicologia presso l’Università degli Studi di Milano.
Dal 1999 è docente di Storia della musica presso il Civico Liceo Musicale “Riccardo Malipiero” di Varese e insegna materie letterarie presso l’IIS “Carlo Alberto dalla Chiesa” di Sesto Calende (VA).
Ha collaborato con il Centro Studi Paganiniani di Genova, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, la Società Storica Lombarda, la Società Storica Varesin, il Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini, ill Centro Studi per la storia dell’editoria e del giornalismo, l'Archivio di Stato di Varese e i musei archeologici di Arsago Seprio e Angera (Varese).

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