Il ruolo istituzionale imporrebbe attenzione, ma molto spesso la ricerca dei like (un tempo erano i voti) porta a clamorosi scivoloni per eccesso di ricerca di consenso.
Come cambia la vita del politico... un tempo divenire sindaco, consigliere, assessore di paese era il coronamento di un percorso di militanza, impegno attivo nelle associazioni, di raggiungimento di un certo ruolo pubblico. A volte si pensava di candidarsi una volta raggiunta la pensione. E i comportamenti e gli stili erano rigorosi, con quasi devozione alle istituzioni.
Ma i tempi cambiano, la società impone un 'esserci', un dimostrarsi presenti e attenti a ogni aspetto della società. Ecco allora che l'apparire diventa più importante del fare (non che non si faccia, anzi). Tutto, ogni giorno, diventa una ricerca di condivisione, di like, di consenso. E fa nulla se le buone norme del ruolo pubblico imponga qualche attenzione.
Il caso, clamoroso, del sindaco di Corbetta Marco Ballarini e Alvaro Morata è emblematico: perchè, e da quando, un sindaco deve annunciare la cittadinanza di un cittadino senza prima informarlo? Serviva a livello istituzionale o di ruolo? Tra le sue mansioni rientra l'annuncio pubblico di queste cose?
In quasi tutti i paesi l'attenzione alla comunicazione riveste un ruolo sempre più importante, anche verso i social, ed è una cosa giusta per garantire un accesso alle informazioni sempre più diffuso.
Ma come alle volte si prova a insegnare ai bambini, forse bisognerebbe farlo anche ai politici... la vita vera non è solo sui social, ma nelle relazioni a cellulare spento.