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Cuggiono, Attualità, Cronaca locale, Politica, Sociale

“Questa antenna, qui, non va bene”

Raccolta firme e polemica politica per un nuovo impianto nel pieno centro storico del paese.

Un nuovo impianto per la telefonia, con una grande, alta, antenna nel pieno centro storico del paese. Il caldo di agosto porta anche a questo... provare operazioni non propriamente ‘condivisibili’ approfittando del periodo di pausa e la minor attenzione. Un’installazione che, però, sarebbe stato l’ennesimo schiaffo urbanistico al centro storico di Cuggiono, andando ulteriormente a svalutare l’intera area. Ma veniamo alla cronaca: in Comune una comunicazione da parte dell’operatore telefonico è arrivata in pieno agosto tramite Pec. Da quel momento il Comune aveva sette giorni di tempo per indire una Conferenza dei servizi. Ma di fatto tre venivano persi col fatto che gli uffici erano chiusi. "Per fortuna si è comunque riusciti ad indirla nei tempi previsti. In situazioni normali - spiega Oreste Magni - la Conferenza dei servizi non dovrebbe avere dubbi sul non accettare questo posizionamento, tanto più che una quindicina di anni fa il consiglio comunale aveva definito tre aree periferiche del paese da destinare a questo scopo. Purtroppo a luglio il Governo ha adottato col Decreto Coesione una norma che riduce di molto le competenze dei Comuni in materia di pianificazione territoriale degli impianti radioelettrici". Parte allora una raccolta firme: “Abbiamo promosso questa iniziativa per informare più gente possibile di quanto sta accadendo – prosegue Magni - Non siamo quindi contro alla realizzazione dei ripetitori, vogliamo però che siano posizionati nelle aree decise dalle comunità locali e non dal semplice interesse degli operatori telefonici". Sarà possibile firmare: sabato 7 settembre in piazza mercato; domenica 8, al mattino, in piazza San Giorgio e al pomeriggio in Villa Annoni. Per la politica si è invece poi attivato il gruppo cuggionese di ‘Fratelli d’Italia’ con un’interrogazione in Comune per capire “come sia ancora possibile fermare questo nuovo scempio”.

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