Giovani e adulti, volontari di ogni realtà (musicali, sanitarie, sociali, culturali) che hanno dedicato tempo, manodopera, spirito d’iniziativa e spesso materiali per realizzare un grande evento.
Saranno almeno 25 anni che si parlava di riportare Angelo Branduardi a Cuggiono per un concerto. Costi di gestione, complessità operative, difficoltà di incastrare date e possibilità hanno sempre reso questa idea un semplice sogno. Quest’anno però è cambiato, in primis nella caparbietà di Oreste Magni di insistere con le altre associazioni, con il Comune, con alcune realtà produttive del paese e con lo staff di Angelo per dare concretezza a questo obiettivo. Quella che era una semplice idea è diventata così prima una bozza di contratto, poi un vero e proprio piano operativo, messo a terra con l’aiuto di tecnici e persone competenti e preparate che hanno donato il loro lavoro per validare e confermare le misure tecniche, di sicurezza e gestionali richieste. Un sostegno fondamentale è poi venuto dal coordinamento delle Associazioni di Cuggiono. Giovani e adulti, volontari di ogni realtà (musicali, sanitarie, sociali, culturali) che hanno dedicato tempo, manodopera, spirito d’iniziativa e spesso materiali per realizzare, con grande cura dei dettagli, fascino e anche emozione, un concerto che rimarrà per sempre nella storia della comunità cuggionese.