Milano / Malpensa
L’eredità e l’attualità di Giovanni Marcora
Una figura di spicco sia per ’alta rappresentatività del territorio di Inveruno e dell’ovest milanese, ma anche un politico di primo piano nella storia della Repubblica. Marcora lo si ricorda per alcune tappe essenziali: la lotta nelle file della Resistenza, l’impegno politico a fianco della Democrazia Cristiana e in Parlamento, il ruolo di amministratore locale, ma anche quello di imprenditore nel campo delle costruzioni edilizie e del settore primario. Marcora è stato anche uno tra i ministri più “longevi” nella storia politica italiana: guidò il dicastero dell’agricoltura fra il 1974 e il 1980, per poi passare a quello dell’industria dal 1981 al 1983, anno della sua prematura scomparsa.
"Giovanni Marcora è stato uno dei costruttori della Repubblica". Il capo dello Stato, Sergio Mattarella si è unito al ricordo del parlamentare e ministro democristiano inviando un messaggio letto durante il convegno alla Camera organizzato da Cfi-Cooperazione Finanza Imprese con il Centro Studi Marcora.
A 100 anni dalla nascita e a 40 anni dalla morte, la figura del politico e partigiano lombardo è stata ricordata per sottolineare come, oggi più che mai, la sua azione possa essere di ispirazione per chi contribuisce allo sviluppo sociale, politico ed economico del nostro Paese. Il presidente della Repubblica ha sottolineato come Marcora - promotore della legge sull'obiezione di coscienza-fosse "un convinto europeista" e da "ministro dell'Agricoltura ha saputo portare, nelle sedi Comunitarie, le ragioni di un riequilibrio delle politiche agricole a favore delle produzioni mediterranee, coniugando il progresso tecnico-produttivo con quello di chi in agricoltura vive e lavora". Mattarella ha infine sottolineato che "lo sviluppo e la solidarietà sono stati i pilastri della sua azione politica e rappresentano un'indicazione per l'oggi".
Sara Bettinelli, sindaca di Inveruno, luogo natale di Marcora, ha ricordato come "i valori trasmessi siano nel dna del paese". "Marcora - ha affermato Bettinelli - poneva al centro della sua esistenza il cittadino, mettendosi in ascolto di tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche, perché il suo unico interesse era quello della comunità. L'eredità è la visione verso il futuro e l'attualità è l'esempio di politica di cui Marcora oggi si fa rappresentante".
Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha voluto ricordare "la sua cifra personale e culturale, fatta di concretezza, pragmatismo e rigore morale" e "di salda adesione ai valori del cattolicesimo democratico che ha contraddistinto il suo impegno di parlamentare, uomo di governo e amministratore locale". Fontana ha poi citato una frase di Marcora 'che cristiani saremmo se dimenticassimo che non si può fare politica senza ideali, principi e rigore morale?' considerandola "un incitamento prezioso e ancora estremamente attuale".
Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, ha sottolineato "l'impegno di Marcora sul fronte della cooperazione, dell'agricoltura e dell'energia", tutti temi quanto mai attuali. "Il messaggio che ci ha lasciato - continua Fitto - è la concretezza dei rapporti per trovare soluzioni. La sua figura è un punto di riferimento fondamentale per le istituzioni repubblicane e la sua azione resta di strettissima attualità. Concretezza e pragmatismo hanno rappresentato la cifra del suo impegno: il suo insegnamento è un faro per la classe politica".
Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha inviato un messaggio nel quale ha sottolineato come Marcora "riteneva la crescita dell'economia reale uno strumento al servizio della giustizia sociale e della più equa redistribuzione delle ricchezze. Va sottolineata la sua preminente convinzione del primato che la politica e l'etica della politica debbono avere sull'economia". "In suo nome - chiude Urso - oggi si possono recuperare spazi di confronto, di dibattito, di dialogo, di approfondimento di questioni fondamentali per la vita locale e nazionale".
La giornata è stata l'occasione per rimarcare quanto l'attività politica di Marcora sia ancora viva. La legge che porta il suo nome, varata nel febbraio del 1985, è un esempio unico e di successo, di politica attiva del lavoro. Nata per sostenere le sole imprese in crisi rigenerate dai lavoratori - i cosiddetti workers buyout - ha esteso il suo raggio d'azione a tutte le cooperative sociali e di lavoro, consentendo di generare o tutelare oltre 26mila posti di lavoro.
Per Mauro Frangi, presidente di Cfi - unica società finanziaria deputata all'attuazione della Legge Marcora - la norma risolve il dilemma tra sviluppo e assistenza, investendo sulla responsabilità dei lavoratori. La legge non si limita a mettere in fila strumenti finanziari, ma individua il modello cooperativo come lo strumento più idoneo per vincere la sfida. "La legge Marcora - ha concluso Frangi - è una politica attiva del lavoro, frutto dell'azione dello Stato e della valorizzazione dei corpi intermedi. I lavoratori - che così sentono vicina la presenza dello Stato - sono concepiti come protagonisti diventando i proprietari dell'impresa".
Ha preso la parola anche Maurizio Gardini, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane, secondo cui Marcora è stato "il ministro dell'Agricoltura più amato dagli addetti ai lavori, e con una visione di crescita imprenditoriale, che andasse oltre il settore primario tradizionalmente inteso, sviluppando la filiera e dotandola di una locomotiva, quella dei consorzi".
Ha chiuso i lavori il deputato Bruno Tabacci che si è detto pronto "a mettere l'esperienza della legge Marcora ancora più a fuoco, con una legge quadro. Perché è una legge giusta".
Sono intervenuti al convegno anche Gianni Borsa, direttore scientifico del Centro Studi Marcora, che ha ripercorso i tratti essenziali della vita di Marcora da politico, da partigiano e da cittadino, Giuseppe Guzzetti, ex presidente della Fondazione Cariplo e Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia. Inoltre hanno portato la loro testimonianza le tre cooperative: Greslab, azienda emiliana che produce piastrelle, Patrolline, società lombarda che costruisce antifurti e Wbo Italcables, realtà siderurgica campana.
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